Indesit «ammorbidisce» il piano di ristrutturazione e prova a trovare l'accordo con i sindacati. Meno esuberi e più investimenti, dunque, nel progetto presentato dal colosso degli elettrodomestici al tavolo delle trattative aperto ieri al ministero dello Sviluppo. Il numero dei lavoratori coinvolti è più che dimezzato: per 330 è previsto l'accompagnamento alla pensione, per 400 un nuovo piano graduale di riassorbimento. E in Italia resterà una quota di produzione più elevata rispetto a quanto previsto all'inizio. «Indesit ha presentato nuove possibili modifiche al piano industriale- dice Gianluca Ficco, coordinatore nazionale Uilm del settore elettrodomestici- che complessivamente porterebbero gli esuberi dagli originari 1.400 a 630, di cui 330 gestibili con l'accompagnamento alla pensione attraverso un percorso pluriennale di ammortizzatori sociali. La riduzione degli esuberi - spiega - passerebbe attraverso la permanenza in Italia di tutti i piani cottura, parte dei quali era stata originariamente destinata alla Polonia». E conclude: «Le modifiche presentate da Indesit devono essere verificate puntualmente nel merito e possono costituire una base su cui avviare una trattativa, ma non un punto di arrivo». La riunione, definita «costruttiva» dal governo, è stata aggiornata al 31 ottobre, per verificare l'esistenza delle condizioni per giungere ad un'intesa. Da qui alla data della nuova convocazione, i sindacati avranno confronti diretti con l'azienda.
Un passo avanti rispetto all'annuncio-choc del giugno scorso: 1.400 esuberi, un terzo dell'organico, conseguenza del trasferimento in Polonia e in Turchia delle produzioni non più sostenibili in Italia.
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