Le sigarette elettroniche, il caffè in cialde e le edizioni online dei quotidiani fanno il loro ingresso nel paniere dell'Istat, una sorta di «cesto» virtuale che contiene tutte le voci di spesa chiamate a determinare il livello dell'inflazione, stabile in gennaio allo 0,7%. L'aggiornamento del paniere tiene conto dell'Italia che cambia: più tecnologica, devota a tutto quello che è già pronto all'uso e ricercata nelle scelte alimentari. In tutto ora il paniere conta 1.463 prodotti, diciotto in più rispetto al 2013. A cambiare non è solo il numero degli articoli considerati, ma anche il loro peso, influenzato dai livelli di spesa e dalle oscillazioni dei prezzi. Ecco che aumenta l'importanza data all'alimentare, mentre scende la rilevanza attribuita all'abbigliamento e ai trasporti, anche a causa di una crisi che ha tagliato i consumi.
L'aggiornamento del paniere non piace però a tutti: critici appaiono sia la Coldiretti, secondo cui «con il formaggio grattugiato in busta entrano i prodotti low cost», sia il Codacons, che punta il dito contro i pesi, definiti «sballati». Sull'andamento dell'inflazione, o meglio sul rischio- deflazione, tornerà domani a occuparsi la Bce di Mario Draghi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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