Intesa Sanpaolo si trasforma e punta sempre di più sulla relazione con il cliente. E lo fa aprendo le filiali che si propongono come nuovo luogo di incontro, scambio, relazione e, possibilmente, affari. Il nuovo modello è stato presentato ieri a Milano, in Piazza Cordusio, da Carlo Messina, consigliere delegato e ceo del gruppo, Stefano Barrese, responsabile dell'area sales e marketing e Vittorio Meloni, direttore delle relazioni esterne.
Il format è centrato sull'idea della filiale come "hub" dell'economia reale, luogo di dialogo, incontro, comunicazione e lavoro, destinato a famiglie, imprese, professionisti e start up. «Il nuovo modello di filiale segna un profondo rinnovamento. È tutt'altro che un semplice ritocco estetico» ha commentato Messina, sottolineando che «il cambiamento del luogo fisico va di pari passo a quello di mentalità e di approccio. Intesa Sanpaolo è la banca dell'economia reale e le nuove filiali ne diventeranno la piazza. Sono un luogo aperto, uno spazio di ascolto e di relazione con il cliente».
Un diverso approccio che, ci si augura, possa dare una ulteriore spinta alla crescita, come ha evidenziato il manager dopo aver ricordato che la banca, dall'inizio dell'anno ha già erogato 32 miliardi di nuovo credito a medio e lungo termine, il 48,3% in più rispetto allo scorso anno.
La filiale di fatto si presenterà con una immagine meno ingessata e più aperta a business e potenziali clienti con spazio versatile che può diventare postazione di lavoro o luogo di eventi, a seconda delle esigenze. E la metamorfosi si intravede fin da subito: all'ingresso non ci sono blocchi ma porte scorrevoli e il banco di accoglienza, grazie alla tecnologia, consente un immediato riconoscimento del cliente. L'ambiente poi è ampio con un grande tavolo dove poter gestire le pratiche più semplici, mentre salottini più discreti invitano alle relazioni di business, ci sono poi casse self service assistite e uno spazio Intesa Sanpaolo Casa.
La filiale rimane quindi centrale nell'offerta di consulenza ma, allo stesso tempo, si adegua ai tempi del digitale e alle nuove esigenze di una generazione, i millenials , che in filiale raramente mettono piede. Ma che, essendo caratterizzata da alti tassi di natalità (come i baby boomers degli anni '50 e '60), è particolarmente appetita. Ecco quindi la scelta del gruppo di utilizzare la filiale per presentazioni ed eventi culturali o anche per fornire consulenza di lavoro. Tutte attività che possono calamitare clienti e affari. Le filiali, dopo la ristrutturazione, costeranno «circa il 10% in meno», ha infine sottolineato Barrese. Il nuovo modello si propone infatti di gestire in modo più efficiente e razionale gli ambienti, con una occupazione media di 15 persone in aree di circa 500 metri quadrati che consentirà un recupero fino al 40% degli spazi per ospitare nuove attività e servizi.
Il progetto, avviato nel maggio del 2014, ha visto la luce con i primi progetti pilota partiti a Milano, Roma e Torino e richiederà complessivamente investimenti per 500 milioni di euro. Già a fine anno, comunque, le filiali del gruppo ridisegnate e rinnovate toccheranno quota cinquanta ed, entro il 2016, la “rivoluzione“ dovrebbe aver interessato 200 sportelli. L'obiettivo è quello di arrivare, entro i prossimi due anni, a coinvolgere mille filiali sulle 3.300 che, nel 2017, saranno presenti sull'intero territorio nazionale.
Un target quest'ultimo che chiude il processo di riorganizzazione del gruppo (gli sportelli erano 6.100 nel 2007 per scendere poi a 4.100 a fine 2013) e il cui raggiungimento, potrebbe essere anticipato di un anno, a fine 2016.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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