Intesa Sanpaolo guarda oltreconfine per continuare a crescere e si rafforza all'estero attraverso le attività di corporate e investment banking. L'obiettivo è quello di diventare un punto di riferimento per le aziende italiane che puntano su nuovi mercati e intessere relazioni con imprese locali creando quindi nuovo business. A spiegarlo è Teresio Testa, a quasi un anno dal suo insediamento alla guida della Direzione International Network e Global Industries che gestisce la rete internazionale della Divisione Corporate e Investment Banking di Intesa e rapporti con circa 1.200 gruppi multinazionali attivi in settori chiave ad alto potenziale di crescita.
«Puntiamo su un'ulteriore crescita del business internazionale, sviluppando i rapporti con la clientela italiana e intercettando le opportunità in giro per il mondo, attraverso l'espansione della rete. Oggi siamo presenti in 29 Paesi attraverso dieci filiali, 17 uffici di rappresentanza e tre sussidiarie che fanno, a loro volta, capo a quattro hub internazionali: Hong Kong, Dubai, Londra e New York», sostiene il manager che poi sottolinea come, proprio in questi giorni, siano state aperte le porte dell'ufficio di rappresentanza di Washington, «un posto dove vogliamo essere presenti per capire dove e come si creano maggiori necessità di investimento e quindi opportunità di business per noi soprattutto nei Paesi emergenti». E in effetti la capitale degli Stati Uniti d'America è sede dell'Fmi e della World Bank.
Da inizio anno, prosegue Testa, è poi già stato raggiunto il pieno regime, «con risultati soddisfacenti», della filiale di Istanbul aperta a giugno 2014 ed è stata avviata l'operatività della filiale di San Paolo in Brasile. E, in entrambi i Paesi il gruppo opera in valuta locale. Non solo, in poco tempo infatti, Intesa Sanpaolo «si sta attestando come interlocutore di riferimento per i colossi internazionali». «In Turchia infatti, insieme a un pool di banche, abbiamo partecipato al finanziamento di Turkcell per un miliardo di dollari», ricorda Testa, evidenziando le elevate aspettative riposte anche a fronte della politica di investimenti varata da Ankara, che ha previsto uno dei più importanti piani al mondo nelle infrastrutture. Il manager mostra soddisfazione poi per quanto riguarda il Brasile, un «Paese in cui abbiamo già una pipeline interessante». Entro fine anno inoltre è prevista l'apertura di una filiale ad Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti, che opererà sempre in valuta locale con una prospettiva di sviluppare rapporti nell'area, ed, entro l'inizio del 2016, sarà poi la volta di uffici di rappresentanza a Doha in Qatar e a Jacarta in Indonesia.
Il rafforzamento all'estero passa anche da una innovativa riorganizzazione del business inaugurata proprio da Testa. «Abbiamo suddiviso le grandi imprese nostre clienti, ovvero quelle con un fatturato superiore al miliardo, in otto specifici portafogli di settore (tlc, media & technology; consumer goods, retail & luxury; power & utilities; oil & gas; healthcare & chemical; infrastructures; automotives & industrial; basic resources & diversified e industrials), e non più sulla base di criteri geografici e dimensionali», spiega Testa secondo cui «questo modello organizzativo rafforza la relazione con cliente per cui la banca si propone non più solo come partner finanziario ma anche come consulente industriale e strategico». In effetti, come ribadisce il manager, «a certi livelli le logiche sono simili e, operando per settori e non su base geografica, possiamo intercettare meglio scenari e andamenti congiunturali, anticipando gli strumenti più innovativi per affrontare i mercati». Più in dettaglio poi, a livello operativo: «Il responsabile di ciascuna industry definisce la strategia commerciale di settore, origina e coordina l'attività a livello globale, portata avanti da global relationship manager e da desk dedicati e previsti sia in Italia e presso le filiali estere, a presidio del territorio. Sono infine previsti degli specialisti che si coordinano con le strutture di investment banking e capital market di Banca Imi».
Anche grazie alla nuova riorganizzazione, la divisione dovrebbe, stando ai piani del management, arrivare al 2017 con un giro d'affari di 3,8 miliardi di euro con un significativo aumento della componente relativa alle commissioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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