Economia

Intesa Sanpaolo investe 2,8 miliardi nella rivoluzione tecnologica

Il gruppo punta a digitalizzare il 70% delle operazioni in 3 anni

Marcello Astorri

Intesa Sanpaolo punta sulla trasformazione digitale. Ieri, a Milano, il gruppo ha presentato i progetti per il futuro che mettono smartphone e app al centro: la prima banca italiana intende investire 2,8 miliardi nei prossimi tre anni per portare al 70% le attività digitalizzate dell'istituto. Il piano interesserà processi, sicurezza informatica, innovazione, strumenti di analisi avanzata, dialogo con le FinTech, estensione di piattaforme digitali e percorsi di acquisto multicanale per le imprese. Ci saranno servizi a distanza per aiutare i clienti. Ma le filiali rimarranno punto di riferimento per la consulenza e le operazioni complesse. Per Forrester Research, società di ricerca di livello internazionale, Intesa è fra le prime tre banche digital in Europa. Prima in Italia con 8 milioni di clienti multicanale, di cui quasi 3 milioni sulla nuova app Intesa Sanpaolo Mobile, 56 milioni di accessi al mese e 53 milioni di operazioni dispositive da inizio anno. Recentemente si è aggiunta Intesa Sanpaolo Investo, app che permette di investire online in autonomia.

Un'indagine di Ipsos rivela che il 75% degli italiani si collega mensilmente a internet dal suo cellulare: il 54% degli intervistati ha detto di aver scaricato l'app della sua banca. Il 72% dei clienti di Intesa si è detto molto soddisfatto del servizio. I giovani tra i 15 e i 24 anni scaricano di più le app finanziarie e le utilizzano maggiormente per i pagamenti. Tra gli obiettivi del gruppo c'è la riduzione dell'impiego del contante: Intesa collabora con l'Atm di Milano per permettere alle persone di accedere ai tornelli avvicinando la propria carta contactless. E lo stesso ha fatto con il Comune di Milano, terzo ente in Italia per numero di transazioni digitalizzate con la Pubblica amministrazione. Nel 2019 vedrà la luce Bancomat Pay, con cui i clienti pagheranno con il cellulare senza digitare il pin. E un'applicazione per gli esercizi commerciali che sostituirà il Pos con un tablet o uno smartphone. «La tecnologia non rimpiazzerà le persone, ma ne aumenterà le capacità», spiega Stefano Barrese, responsabile della divisione Banca dei Territori, «cambierà sempre più e sempre in meglio i servizi, il risparmio, gli investimenti, il nostro stesso modo di essere banca».

Intanto l'istituto ha siglato ieri un accordo con Accenture per cedere la quota dell'80,8% che Intesa deteneva in Sec Servizi Spa, società che fornisce servizi tecnologici e applicazioni software a istituti bancari.

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