L'altro giorno, mia figlia, che frequenta il secondo anno di liceo, rientrando da scuola mi ha chiesto. «Papà cos'è la sostenibilità?». Il mio primo istinto è stato quello di parlarle di ambiente, energie rinnovabili, inquinamento, attenzione al mondo che ci circonda, ai miliardi di tonnellate di plastica che affogano il mare, all'aria malsana che respiriamo. Poi mi sono fermato a riflettere ed ho cominciato a considerare che, forse il termine «Sostenibilità» potesse avere un valore intrinseco più forte.
Mi è venuto in mente di associare l'aggettivo «sostenibile» al verbo «scegliere». Non è al Mondo attorno a me che dovrei guardare, ma a quello che c'è dentro di me, ai miei comportamenti. Vorremmo che i nostri figli giocassero tra cataste di spazzatura? Desideriamo che possano continuare a sognare così come abbiamo fatto noi? Allora come scegliamo di comportarci? Non è questa la sostenibilità? E lo è anche nel mondo del risparmio e degli investimenti.
Sostenibile è colui che è capace di guidare le scelte dei risparmiatori nella direzione giusta. L'eccesso di liquidità in conto corrente peserà sulle nostre vite future quanto l'inquinamento ambientale, perché ci rende più poveri e rende instabili le nostre vite. Chi se ne occupa dovrebbe farlo con una «determinazione, una «grinta», che vanno al di là, della semplice consulenza finanziaria. Non è questa la sostenibilità? Evitare che le persone chiudano in povertà e in affanno gli ultimi anni della propria vita, per aver gestito male il loro denaro, non è sostenibilità responsabile?
Ebbene, a mia figlia non ho parlato di investimenti.
Le ho detto: «Sostenibile? È ciò che scegli di essere, è come scegli di comportarti, è come riesci a essere positivamente determinante nella crescita della tua vita e delle persone che incontrerai nel tuo percorso«.leopoldo.gasbarro@me.com
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