Per La7 si tratta ancora: la cessione slitta a lunedì

L'accordo doveva chiudersi ieri, ma si è complicato a causa delle ricadute finanziarie sul debito e sui soci di minoranza

Per La7 si tratta ancora: la cessione slitta a lunedì

Era prevista ieri la cessione di La7 a Urbano Cairo da parte del cda di Ti Media. E così pensava anche la Borsa, dove il titolo Ti Media ha guadagnato un ulteriore 2,74% e quello di Cairo Communication uno 0,75%. Invece, alla fine, la cessione è slittata molto probabilmente a lunedì 4 marzo quando il consiglio di amministrazione di Ti Media si riunirà di nuovo per l'approvazione dei conti.

In realtà la cessione si è rivelata, da un punto di vista finanziario, più complicata del previsto. Anche perché La7 cambia sì casacca ma è accompagnata da una ricca dote, circa 100 milioni, per far fronte ai debiti e alle spese di gestione che Cairo dovrà drasticamente rivedere anche se un piano per tagliare i conti è già in atto. Inoltre ci sono altri dettagli da mettere a punto: pubblicità, multiplex e costo del lavoro. Secondo indiscrezioni il budget che Telecom si impegnerebbe ad assicurare alla tv sarebbe di circa 10-12 milioni di euro. Altra questione è quella dell'affitto dei multiplex per il digitale terrestre su cui trasmette La7 dove Urbano Cairo avrebbe chiesto un forte sconto. Infine, il tema occupazione: attualmente, giornalisti compresi, per La7 lavorano 477 persone e Cairo vorrebbe che Telecom si facesse carico di una buona parte. Dal punto di vista finanziario, invece, lo schema a cui stanno lavorando gli advisor insieme al direttore finanziario di Telecom, Piergiorgio Peluso sarebbe quello di un aumento di capitale per La7 da 95 milioni che prenderebbe il posto della già menzionata «dote».

Ti Media da parte sua rinuncerebbe ai crediti che vanta nei confronti della rete (63 milioni di euro). Secondo altre indiscrezioni anche la capogruppo rinuncerebbe ai 260 milioni (pari al debito complessivo) che le deve Ti Media. In ogni caso quando il gruppo presieduto da Franco Bernabè approverà i risultati definitivi per il 2012, ossia il prossimo 7 marzo, l'operazione sarà, se non ci saranno imprevisti, certamente conclusa. Quanto a Ti Media, gli analisti stimano che il bilancio del 2012 si sia chiuso con un rosso prossimo a 100 milioni. Bernabè, ha confermato di essere soddisfatto di aver scelto Cairo per la cessione dell'emittente televisiva, sottolineando che la proposta avanzata dal padrone della Tod's Diego Della Valle era arrivata fuori tempo massimo.

In Ti Media resteranno così il 51% di Mtv, anch'essa destinata alla vendita e titolare dell'agognato tasto «8» del telecomando, le frequenze e le reti realizzate per la diffusione del segnale della tv digitale terrestre che sono affittate, oltre che a La7 ad altre emittenti tra cui il canale di vendite online Hse24. Per Ti Media comunque il business dell'affitto reti non è in perdita. Oltretutto Telecom spera che parte delle frequenze, ora televisive, possano essere convertite per le tlc tra pochi anni, acquistando così un valore maggiore.

Ieri il titolo Telecom, dopo giorni di ribassi, è rimbalzato (+0,91% a 0,55 euro).

Nonostante questo resta pericolosamente sotto la soglia di 0,6 euro che potrebbe far scattare la richiesta di reintegro del pegno da parte dei soci Telco, che hanno già dovuto fare un'ulteriore svalutazione della loro quota azionaria, e che hanno dato il loro intero pacchetto di azioni in garanzia alle banche creditrici.

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