Sofia Fraschini
I francesi di Lactalis alzano il prezzo dell'Opa Parmalat a 3 euro, dai precedenti 2,8 euro. E la decisione, arrivata a 24 ore dalla chiusura dell'offerta, segna un primo punto a favore dei fondi e delle minoranze che da settimane sono in pressing sull'azionista di maggioranza, anche per farsi riconoscere, in cambio della consegna delle azioni, un prezzo più elevato. La decisione dei francesi era comunque telefonata visto il procedere al rallentatore delle adesioni: a ieri, era stato consegnato in Opa meno dello 0,3%. Un valore decisamente troppo basso per consentire a Lactalis di conquistare tutta la Parmalat e portare via il marchio di Collecchio da Piazza Affari. Tramite la Sofil, il gruppo transalpino è infatti all'87,7%, ma deve superare la soglia del 95% se vuole portare a termine il proprio intento in un colpo solo: ritirare il 100% delle azioni e il titolo dal mercato quotato. La seconda soglia ipotizzata è invece quella che i francesi vengano a detenere una quota superiore al 90%: in questo caso si apre una nuova offerta al prezzo che viene fissato da Consob e alla quale segue il delisting del titolo.
Intanto la vicenda passa comunque ai supplementari. Col rialzo del prezzo, l'Opa è stata infatti ampliata fino al 21 marzo (dal 10 marzo iniziale). Ma i piccoli soci consegneranno le azioni? Per Lactalis, il nuovo valore «incorpora un premio del 16,2% circa rispetto al prezzo ufficiale del titolo Parmalat registrato il 23 dicembre 2016 (giorno di Borsa aperta antecedente l'annuncio dell'offerta), del 19,2% sull'ultimo mese, del 23% sui tre mesi, del 25,7% sui sei mesi e del 26,2% sui dodici mesi». Tuttavia, è probabile che questo non accontenti le minoranze, almeno non tutte. E al momento il nocciolo duro di azionisti (che ha circa il 5%) ha già ribadito che non aderirà all'offerta. «Amber Capital considera ancora troppo basso il prezzo che Sofil (Lactalis) propone e, pertanto, non aderirà all'Opa». Amber ha ribadito, infatti, che «Parmalat potrebbe valere tra 3,8 e 4,5 euro per azione». Dello stesso avviso Mario Gibelli, fondatore dell'asset manager americano che ha in pancia 26,5 milioni di titoli (1,4%). Sulla questione, sono divisi anche gli esperti. Intermonte vede il prezzo a 3,50 euro, Leonardo & Co.
(advisor del cda di Parmalat) tra 2,55 e 3,22 e Lazard (advisor degli amministratori indipendenti) tra 2,68 e 3,20 euro. Inoltre ieri Kepler Chevreux è intervenuta consigliando di aderire alla nuova offerta da 3 euro. Il mercato, infine, tifa per un nuovo rialzo: ieri il titolo ha chiuso la seduta a 3,016 euro (+5,09%).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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