Economia

L'Authority lancia l'allarme: "Il governo non usi le bollette per il salvataggio di Alitalia"

L'Autorità per l'Energia contro l'idea dell'esecutivo: "Rischio di aumento delle tariffe di gas e luce per i consumatori"

L'Authority lancia l'allarme: "Il governo non usi le bollette per il salvataggio di Alitalia"

Salvare Alitalia con 650 milioni di euro prelevati dalle bollette pagate dagli italiani? L'idea del governo non piace per niente all'Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) che boccia in toto lo stratagemma pensato dall'esecutivo giallo-verde per soccorrere la compagnia di bandiera.

"Non usate i soldi delle bollette degli italiani per il salvataggio di Alitalia, c'è il rischio di un aumento delle tariffe di luce e gas per i consumatori", avverte l'Autorità, che critica seccamente quanto previsto dagli articoli 37 e 50 del cosiddetto decreto Crescita, che prospetta appunto il piano di utilizzare 650 milioni per garantire la continuità industriale della Società Aerea Italiana S.p.A

L'ente presieduto da Stefano Basseghini, nella sua nota, ricorda come parte dei soldi messi nelle bollette energetiche siano destinati anche "alla mitigazione degli effetti per i clienti finali, in caso di forti oscillazioni dei costi di generazione o di approvvigionamento dell'energia". Insomma, una parte degli euro pagati dai consumatori italiani vengono presi e messi da parte per sgravare famiglie e imprese in caso di aumenti nelle tariffe di luce e gas.

La pensata del governo è quella di attingere a questo fondo di 1,5/2 miliardi di euro praticamente un terzo con il serio rischio di rincarare di rimbalzo le bollette stesse.

"A tale proposito, l’Autorità sottolinea che, nell’esercizio delle proprie competenze e in aderenza al proprio mandato istituzionale, continuerà a determinare i corrispettivi a copertura degli oneri generali perseguendo, in via prioritaria, la tutela dei clienti finali e l’efficiente funzionamento del settore elettrico".

L'Arera, dunque, ha lanciato l'allarme, portandolo all’attenzione del governo, al quale ha chiesto di modificare gli articoli del dl Crescita, fissando anche una condizione: che il prelievo sia solamente "un tantum".

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