L'economia americana è cresciuta nel quarto trimestre del 2017 più di quanto ci si attendesse. È quanto emerge dalla terza lettura (quella definitiva) del dato diffuso dal dipartimento al Commercio americano, secondo cui il Pil è cresciuto del 2,9% contro il +2,6% della lettura preliminare e del 2,5% della seconda lettura. Gli analisti si aspettavano un +2,7%. Il contributo principale alle revisione del dato è venuto dai consumi personali, aumentati del 4% (contro il 3,8% delle stime precedenti) e dal rafforzamento degli investimenti aziendali (+6,8% da +6,6%) restando molto più forti del 2015 e 2016. Il Pil era salito dell'1,4% nel primo trimestre e del 3,1% del secondo, mentre il dato del periodo luglio-settembre era stato pari a un +3,2%.
Nel complesso, gli Stati Uniti sono cresciuti lo scorso anno del 2,3%, ben al di sopra del tasso di crescita dell'1,5% registrato nel 2016 ma a un ritmo inferiore a quello del 2015 (+2,9%). Resta ora da vedere se questo passo di crescita sarà confermato nel primo trimestre 2018. Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha spiegato di recente di aver visto un netto miglioramento economico rispetto allo scorso dicembre, pur non sbilanciandosi sulla possibilità di centrare l'obiettivo della Casa Bianca di un'espansione annua del 3%. Il buon momento dell'economia ha comunque giustificato il rialzo dei tassi di un quarto di punto deciso la scorsa settimana, al quale potrebbero seguire altre tre strette entro dicembre.
Dai dati del dipartimento al Commercio emerge che l'indice Pce, il più seguito dalla banca centrale Usa per monitorare l'andamento dell'inflazione e quindi per decidere la politica monetaria, è salito all'1,9% nel quarto trimestre, un livello ormai prossimo al target della Fed.
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