L'Enel globale moltiplica l'utile: +26%

Profitti a 4,7 miliardi. Nel 2019 dividendo più alto. Starace: «Confermati tutti gli obiettivi»

L'Enel globale moltiplica l'utile: +26%

Crescita a doppia cifra per Enel che chiude il 2018 con utili a 4,7 miliardi (+26,7%) e premia gli azionisti, aumentando il dividendo. A valere sul bilancio 2019, Enel prevede infatti una cedola almeno pari a 0,33 euro per azione, vale a dire «il doppio rispetto agli 0,16 euro del 2015» ha annunciato l'amministratore delegato Francesco Starace nella conference call con gli analisti. A novembre scorso era stato annunciato, per il 2019, un dividendo minimo garantito di 0,32 euro, ma i buoni risultati hanno permesso di alzare «l'assegno». Considerando che nel 2018 la cedola è stata di 0,28 euro (0,14 euro sono già stati pagati e il saldo sarà il 24 luglio), al Tesoro (socio con il 23,4%) sono andati oltre 580 milioni.

Tornando ai numeri, l'utile netto ordinario ha raggiunto 4,06 miliardi, in aumento del 9,5% e i ricavi, pari a 75,6 miliardi, sono cresciuti dell'1,4%. Merito del business delle rinnovabili, del mercato libero in Italia, nonché dell'effetto delle variazioni di perimetro, in particolare per l'acquisizione di Eletropaulo (oggi Enel Distribuicao Sao Paulo). Fattori che hanno più che compensato l'andamento negativo dei cambi, in particolare in Sud America, dove però il fatturato è balzato del 12% a 14,7 miliardi. Vola soprattutto il Nord America, con ricavi in crescita del 21% a 1,5 miliardi.

L'ebitda è salita a 16,3 miliardi (+4,5%), in aumento per i migliori margini ottenuti nelle rinnovabili, nei mercati finali in Italia e Spagna, nel business della distribuzione, e per effetto della politica di efficienza perseguita. L'ebit risulta di 9,9 miliardi (9,792 miliardi nel 2017, +1,1%).

Una strategia aggressiva di sviluppo che ha avuto un impatto sull'indebitamento finanziario netto salito a 41 miliardi (+9,8%), ma attestatosi, di fatto, al livello più basso del range previsto per il 2018 dal piano strategico 2019-2021 (41-42 miliardi). Nel dettaglio, a «pesare», è stato l'effetto cambi e lo shopping 2018: le acquisizioni realizzate nel periodo, in particolare della società brasiliana Enel Distribuicao Sao Paulo; e l'Opa di Enel Generacion Chile realizzata nell'ambito del processo di riorganizzazione delle partecipazioni del gruppo in Cile. «Abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi strategici per il 2018, confermando la strategia industriale», ha detto Starace aggiungendo che sono «tutti confermati gli obiettivi finanziari per il 2019»: accelerare gli investimenti in progetti rinnovabili; proseguire nella trasformazione digitale; potenziare l'attenzione al cliente a livello globale, e accelerate le attività di Enel X sulla mobilità elettrica.

Nel 2021 si prevede che il 62% dell'energia generata da Enel sia a zero emissioni, rispetto al dato di oltre il 50% del 2018. In quest'ottica, è importante il dato che vede in oltre 3 GW la nuova capacità rinnovabile aggiunta nel 2018: «Enel Green Power ha detto l'ad - ha stabilito un nuovo record di settore e si conferma motore di crescita per il gruppo, insieme al business della distribuzione che, attraverso l'acquisizione di Eletropaulo in Brasile, ha portato a 73 milioni il numero dei clienti».

L'obiettivo a lungo termine resta comunque la decarbonizzazione entro il 2050: si prevede che le rinnovabili, che hanno raggiunto il 39% del mix di

generazione nel 2018 (nel 2017 era al 33%), contribuiranno per circa la metà della capacità totale (83 GW) di Enel nel 2019. In attesa dei conti, diffusi a Borsa chiusa, Enel ha chiuso la seduta in rialzo dello 0,65% a 5,58 euro.

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