Economia

Leonardo e Fincantieri a duello per Vitrociset. Per Tria è una sconfitta

L'ex Finmeccanica esercita l'opzione sul gruppo aerospaziale. Fallita la mediazione del ministro

Leonardo e Fincantieri a duello per Vitrociset. Per Tria è una sconfitta

Leonardo rilancia su Vitrociset e sbarra la strada a Fincantieri. Il gruppo guidato dall'ad Alessandro Profumo ha deciso di esercitare il diritto di prelazione sul 98,54% non detenuto nella società del settore aerospazio che fa capo alla famiglia Crociani. Si tratta, ha spiegato una nota, di «un'operazione di rafforzamento nel core business» della logistica, dei simulatori e della space surveillance. Ma non si può non interpretare anche come una risposta dura all'offerta per Vitrociset giunta ad agosto dalla cordata composta da Fincantieri e da Mer Mec dell'imprenditore barese Vito Pertosa. «Successivamente saranno valutati i più opportuni assetti societari, anche contemplando la possibilità di ingresso di altri attori, in grado di contribuire al miglior posizionamento di Vitrociset nei business di riferimento», conclude la nota lasciando le porte aperte alla successiva definizione di partnership.

Immediata la replica di Fincantieri. L'esercizio dell'opzione, sottolinea una nota, «determina l'inefficacia dell'accordo per l'acquisizione congiunta di Vitrociset da parte di Fincantieri e Mer Mec facendo venire meno i presupposti per il perfezionamento dell'operazione. La mancata acquisizione, prosegue il comunicato, «non pregiudicherà in nessun modo il raggiungimento degli obiettivi di Fincantieri».

Al momento la situazione si può leggere come una sconfitta del ministro dell'Economia, Giovanni Tria, che sin dall'inizio ha cercato di mediare tra le due controllate del Tesoro senza però raggiungere lo scopo. Troppo forti caratterialmente i due manager coinvolti, Profumo per Leonardo e Giuseppe Bono per Fincantieri, per esercitare una paciosa moral suasion.

Un altro risvolto non secondario è la questione sicurezza. Fincantieri è partner della francese Naval Group, partecipata da Thales, la concorrente transalpina di Leonardo. Quest'alleanza nel campo militare, corollario di quella civile realizzata con Stx, ha peggiorato i rapporti tra le due aziende pubbliche. Anche se ufficialmente Profumo ha sempre dispensato dichiarazioni all'insegna del fair play, non è un mistero che Piazza Montegrappa sia preoccupata dall'evoluzione di questa alleanza che rischia di erodere quote di mercato in settori strategici per Leonardo. Allo stesso l'iperattivismo di Giuseppe Bono (un lungo passato nell'Iri e nella stessa Finmeccanica) ha irritato Profumo. Sul tavolo dell'azienda di cantieristica c'è anche il dossier sull'acquisizione di Piaggio Aerospace, controllata dal fondo Mubadala degli Emirati Arabi.

L'iniziativa della ex Finmeccanica mette in difficoltà anche Mer Mec, azienda sostenuta dalla precedente maggioranza di centrosinistra soprattutto nel comparto Difesa e che già aveva dovuto alzare bandiera bianca nella fornitura di un aereo addestratore bocciato come unsafe (insicuro).

Senza Vitrociset per Mer Mec sfuma anche la possibilità di concentrarsi sul sito di Malindi, fondamentale per il controllo satellitare.

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