Oggi vi racconto una storia pre-natalizia che dovrebbe far riflettere molti su come l'Italia potrebbe crescere, dando valore ad imprese, alle proprie risorse ed ai risparmi dei cittadini. La storia è quella di Castel di Sangro, cittadina di poco più di 5mila abitanti. E' in provincia de L' Aquila, ma è talmente periferica da trovarsi a pochi chilometri dal confine con il Molise. E' cresciuta vivendo di luce riflessa dalle nevi delle montagne di Roccaraso e del comprensorio sciistico meglio attrezzato del centro-sud Italia. Se dicessi che Castel di Sangro è ai confini del Mondo non credo si scandalizzerebbero in molti. E invece, questo centro montano non sembra esserlo affatto.
Niko Romito (3 stelle Michelin), considerato a ragione il miglior chef italiano e tra i migliori al Mondo, è lì che ha il suo ristorante «Il Reale» e da quelle montagne sta conquistando il Globo. E poi Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio. E' da una vita a Castel di Sangro. Prima imprenditore edile poi, nel calcio, ha portato, 22 anni fa la squadra locale in serie B e, addirittura, ad un ottavo di Coppa Italia contro l'Inter di Simoni che aveva in squadra Ronaldo e Zanetti. Vicepresidente della Bcc Roma, Gravina, da qualche settimana è il massimo dirigente della Federcalcio. Venerdì scorso, alla presenza del Ct della Nazionale Mancini, è stato insignito della cittadinanza onoraria dal sindaco Angelo Caruso che è anche Presidente della Provincia. Se poi me lo concedete, anche il sottoscritto è di Castel di Sangro. Insomma, una piccola realtà come quella sangrina è riuscita ad esprimere tante eccellenze. Coincidenze? Non credo. Credo più nella programmazione, nella politica che appoggia impresa e creatività, nel localismo che supporta chi emerge, nella forza della comunicazione.
Castel di Sangro sta all'Italia, meno di quanto l'Italia stia al Mondo. Dimostra, però, che le idee, l'organizzazione e la buona politica possono funzionare e anche gli investimenti ne traggono beneficio. Che qualcuno ne studi il modello e che, magari, lo copi.leopoldo.gasbarro@me.com
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