L'Ivass impugnerà le forbici insieme all'Antitrust per tagliare le unghie ai Signori delle polizze. Il piano d'azione è stato anticipato ieri dal neo presidente dell'Authority del settore, Salvatore Rossi, per porre fine all'elevato costo delle assicurazioni auto in Italia. Si tratta del business che insieme al più ampio «ramo Danni» regge oggi i bilanci dei gruppi assicurativi quotati in Borsa, dopo il progressivo appannamento della redditività del Vita: malgrado il calo della raccolta, nel 2012 il comparto ha prodotto quasi 6 miliardi di utili così come tiene il parametro della solvency.
Lungo la Penisola i premi Rc sono talmente salati rispetto a quanto accade nel resto d'Europa da indurre Rossi a parlare di «ingiustizia grave» e provare a spingere alle corde gli assicuratori: «Le tariffe possono e debbono scendere». Un giudizio senza possibilità di appello, basato anche sulla consapevolezza di quanto la crisi abbia falcidiato i risparmi delle famiglie italiane, come dimostra il «pericoloso segnale» dell'aumento dei veicoli in circolazione senza la necessaria copertura.
Il caro polizze lo aveva già quantificato la scorsa settimana il numero uno dell'Antitrust, Giovanni Pitruzzella: il premio medio della Rc nella Penisola è più del doppio di quello francese. Ma ora Rossi denuncia, a testimonianza dell'urgenza dell'intervento, le «forti distorsioni» presenti sul mercato», ancora più acute in alcune aree del Mezzogiorno, complice la criminalità organizzata.
L'appuntamento per sapere di più dell'iniziativa Ivass-Antitrust, è l'assemblea Ania del 2 luglio. Gli assicuratori hanno al momento inghiottito in silenzio il j'accuse dell'Authority che prennuncia anche di voler rafforzare i controlli sul settore, poiché a spingere i costi Rc auto possono esserci sia episodi di «scarsa concorrenza» sia «comportamenti fraudolenti» degli assicurati sul fronte degli indennizzi. In parallelo, prosegue l'istruttoria del Garante sui primi otto gruppi del settore per il dubbio di un cartello.
A sei mesi dalla nascita dell'Ivass dalle ceneri dell'Isvap (il cui presidente Giancarlo Giannini è indagato per concorso in falso in bilancio nell'ambito dell'inchiesta Fonsai) la «cura Bankitalia» è evidente: sono 20 le compagnie sotto esame sulle 137 presenti nel Paese. Lo scorso anno i provvedimenti sanzionatori sono stati «oltre 5mila» prevalentemente nell'Rc auto, con multe complessive per oltre 50 milioni. «La loro efficacia deterrente» può però «essere accresciuta», nota Rossi, ricordando come le sanzioni colpiscano «le imprese e non le persone fisiche», sicché possono finire con l'essere considerate una voce di costo» da «scaricare sulle tariffe».
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