Locomotiva Usa nel 2012: Fed alza le stime del Pil

Locomotiva Usa nel 2012: Fed alza le stime del Pil

La locomotiva americana, pur tra qualche incertezza, torna a correre. La Federal Reserve ha infatti alzato le stime sulla crescita dell’anno in corso, ma ha limato quelle per il 2013 e il 2014. La Banca centrale americana è più ottimista sul fronte del lavoro e ha abbassato le previsioni sulla disoccupazione per il 2012 e l’anno prossimo, mentre le stime sull’inflazione sono state riviste leggermente al rialzo. Per il 2012, l’istituto guidato da Ben Bernanke si attende ora un’espansione del prodotto interno lordo tra il 2,4 e il 2,9%, più del range tra il 2,2 e il 2,7% stimato a gennaio. Quest’anno il tasso di disoccupazione dovrebbe attestarsi all’interno di una forchetta tra il 7,8 e l’8%, meno del range tra l’8,2 e l’8,5% precedentemente calcolato. Per quanto riguarda l’inflazione, il dato si dovrebbe attestare tra l’1,9 e il 2%, contro l’intervallo tra l’1,4 e l’1,8% precedente, mentre per la parte «core», quella epurata dalle componenti più volatili come i prezzi di energia e generi alimentari, le stime sono ora per un range tra l’1,8 e il 2%, di più rispetto alla forchetta tra l’1,5 e l’1,8% precedente.
La Federal Reserve ha portato avanti «azioni coraggiose e aggressive» a sostegno dell’economia e rimane pronta «a compiere ulteriori passi» qualora la congiuntura lo rendesse necessario, ha detto Bernanke durante la conferenza stampa, la seconda di quest’anno, a commento della decisione della banca centrale Usa di lasciare il costo del denaro fermo al minimo storico fra lo 0 e lo 0,25%, un livello dove dovrebbero restare «per il futuro prevedibile», ovvero almeno fino alla fine del 2014. Un terzo round di quantitative easing «è ancora una possibilità», ha proseguito il banchiere, senza però dare indicazioni su un’eventuale tempistica: «L’andamento dei tassi dipende dall’evoluzione dell’economia», che continua a essere tenuta sotto controllo, con la Fed «pronta a usare gli strumenti a disposizione sulla base dei dati che arrivano». Bernanke non vede problemi di lungo termine sull’andamento dell’inflazione, ma nel breve termine il rialzo dei prezzi del petrolio e della benzina potrebbe provocare un «temporaneo aumento».
Per questo motivo il numero uno della Banca centrale americana ha bacchettato tanto l’amministrazione Obama quanto l’Ue. Il governo Usa «non può permettersi l’inazione sui problemi fiscali del Paese a partire dal deficit di bilancio».

Pur riconoscendo a Bruxelles «passi avanti per evitare il contagio della crisi del debito», ha ricordato che «bisogna fare di più per rispettare gli impegni presi».
Tornando alle stime, per il 2013 la Fed prevede un aumento del pil tra il 2,7 e il 3,1%, contro il precedente range tra il 2,8 e il 3,2% e un tasso di disoccupazione tra il 7,3 e il 7,7% (7,4-8,1% la vecchia stima).

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