Economia

Il lungo viaggio dei nostri risparmi

Lunedì scorso. Sono ad Assisi con i ragazzi dell'Assisi International School. Mi raccontano di come abbiano studiato economia e risparmi per tutto l'anno e fremono dalla voglia di mostrarmi quanto hanno imparato. Mi sorprendono, per la profondità dei loro lavori, precisi, attenti, nonostante la giovane età. Poi mi ricordo di essere ad Assisi: i miracoli sono di casa. Negli occhi di quei ragazzini leggo la speranza e la possibilità di un futuro migliore di quanto noi adulti si sia capace di immaginare.

Su una delle tante cartelle che mi presentano campeggia la scritta: Gestire il risparmio è come progettare il viaggio delle nostre vite. Quella frase, l'idea del viaggio mi fa pensare ad una strada che, a tratti pare infinita: la Route 66. Dalla Baja California il suo tracciato attraversa longitudinalmente quasi l'intero Nord America, fino ad arrivare a Chicago. Più di 4.000 km di rettilinei, discese e salite, di canyon e di deserti. In alcuni tratti i panorami sono fantastici, in altri surreali e difficili. Quei 4.000 sono come il viaggio della vita, costituiscono un percorso che va affrontato con preparazione, programmando tappa dopo tappa. Partiamo? Dopo qualche chilometro, un'avaria mette fuori uso la spia della benzina.

Ci fermiamo al primo distributore a fare il pieno, e poi, ripetiamo la stessa cosa anche alla seconda, alla terza, alla quarta stazione di servizio. Non si sa mai. Nel viaggio, accantoniamo benzina, anche quando non ce ne sarebbe bisogno, così come facciamo con i nostri risparmi. In più perderemo tempo a ogni sosta, tempo che avremmo potuto impiegare meglio, e in modo proficuo.

Alla fine, a cambiare davvero, sarà stato il viaggio stesso, la nostra storia. Senza la protezione di quella piccola spia il nostro cammino è insicuro. Così, quando ci troviamo davanti al cartello che ci conduce verso il deserto del Mojave non sappiamo se proseguire, non comprendendo se le risorse a nostra disposizione siano sufficienti o meno per superare quel territorio difficile.

Ma soprattutto, andando avanti senza aver riparato la spia, senza aver protetto noi stessi, il nostro viaggio sarà costantemente a rischio, così come le nostre vite.

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