Luxottica perde anche Cavatorta

L'ad si dimette, parola al cda. Cresce il peso del consulente Milleri. Il ruolo della Zampillo, moglie di Del Vecchio

Leonardo Del Vecchio e la moglie Nicoletta Zampillo
Leonardo Del Vecchio e la moglie Nicoletta Zampillo

A quaranta giorni dalla rottura con Andrea Guerra, Leonardo Del Vecchio si ritrova di nuovo tra le mani una Luxottica decapitata. Dopo l'ultimo faccia a faccia con il re degli occhiali, consumatosi ieri pomeriggio per più di quattro ore, dalle 14 fin oltre le 18, negli uffici di Piazza Cadorna a Milano, anche il neo-amministratore delegato, Enrico Cavatorta, ha deciso di lasciare il gruppo.

Questa mattina è atteso un comunicato, ma non è escluso che Consob e Borsa sospendano Luxottica dalle contrattazioni di Borsa fino al cda straordinario che ufficializzerà le dimissioni del top manager: ieri sera, incrociate le agende dei consiglieri, restava il dubbio se riunirsi questo pomeriggio o domani mattina. Nel board si respira peraltro un crescente malumore, tanto da non poter escludere altri passi indietro: ai sensi del Tuf se le dimissioni fossero sei (la metà più uno) decadrebbe l'intero consiglio, composto da 11 membri. Una prospettiva ritenuta improbabile.

Ma resta lo stupore per l'approccio «familiare» con cui Del Vecchio sta gestendo il suo gruppo nel post Guerra. Quasi noncurante di quella linea invisibile che, dopo l'uscita dal gruppo del figlio Claudio (volato sulla Quinta strada a comperare Brooks Brothers, ma rimasto nel cda), aveva invece a lungo tenuto separati l'azienda e gli eredi: Del Vecchio ha avuto sei figli da tre mogli.

A offrire la scintilla che ha provocato l'incendio sarebbe stata la richiesta della seconda moglie Nicoletta Zampillo, con la quale Del Vecchio si è poi riappacificato e risposato, di avere per sè una quota di Delfin (si dice il 25%), la cassaforte cui fa capo il 61% di Luxottica. Non certo una questione di briciole visto che l'azienda fattura più di 7 miliardi e ne vale 19,5 in Borsa. (Fuori da Delfin Del Vecchio possiede invece proprietà immobiliari, per un patrimonio stimato qualche decina di milioni).

Senza contare l'influenza che avrebbe ormai raggiunto nel gruppo Francesco Milleri, advisor della famiglia considerato vicino a Zampillo e possibile nuovo consigliere. Un'ipotesi circolata da quando la moglie di Del Vecchio ha chiesto di entrare in Delfin, il cui capitale è diviso tra i sei figli di Del Vecchio, ma è in usufrutto al padre. In altri termini, Zampillo vuole contare di più.

Di qui, sembra, la decisione di Cavatorta di andarsene, dopo 15 anni spesi a contatto con il fondatore. L'ad si sarebbe visto bocciare anche una ipotesi di ridisegno della prima linea, basata sulla promozione dall'interno di un direttore finanziario. Già all'uscita di Guerra aveva sorpreso il mercato la decisione di Del Vecchio di riprendere le redini dell'azienda come presidente esecutivo, proprio mentre tra i big industriali di estrazione familiare è ormai invalsa la scelta di affidare tutto nelle mani di un manager. Qualcuno fa tuttavia notare come, malgrado la presenza di Del Vecchio, potrebbe risultare difficoltoso gestire Luxottica per chi come Milleri ha finora perlopiù svolto il ruolo di consulente (soprattutto nei sistemi informatici e soluzioni documentali), pur essendo molto conosciuto in azienda.

L'impressione è dunque che la società

sia finita ostaggio di rapporti e rivendicazioni familiari, entrati per di più in relazione con dinamiche e competizioni manageriali, che Del Vecchio fatica a gestire. Vedremo già da oggi con quali conseguenze sul mercato.

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