Al Macef piano anticrisi per l'arredo made in Italy

Al Macef piano anticrisi per l'arredo made in Italy

MilanoIl grande assente dal Macef di quest'anno sarà Richard Ginori. La storica fabbrica di porcellane, in pista dal 1735, ha chiuso i battenti da circa un mese, affossata dai mancati prestiti delle banche. Un vuoto tra gli stand che la dice lunga sulle difficoltà del periodo.
Tuttavia gli altri marchi storici, che da sempre partecipano al Salone internazionale della casa, resistono e hanno stretto la cinghia pur di essere presenti. Magari pagano l'affitto dello stand alla Fiera di Milano a rate, magari riducono i metri quadrati di esposizione e il personale. Ma non si lasciano sfuggire l'occasione di mettersi in vetrina e accaparrarsi clienti nuovi. Quest'anno il Macef - in Fiera a Milano da domani fino a domenica - assume un sapore diverso: suona come un antidoto anti crisi, un tentativo per far ripartire chi è in difficoltà con i bilanci e fatica a pagare i fornitori.
Il numero degli espositori è rimasto in linea con i dati degli anni passati (gli stand saranno 1.544) ma un'azienda su quattro (quindi ben 386 espositori) ha chiesto di dilazionare il pagamento per l'affitto dello spazio fieristico. «Il numero di chi ci chiede credito è triplicato - calcola Marco Serioli, direttore mostre di Fiera Milano - ma pur di essere presenti tanti accettano il sacrificio delle rate».
Ben consapevoli della scelta a denti stretti presa da molti imprenditori del settore casa, gli organizzatori della fiera hanno messo a punto un piano anti crisi per aiutare soprattutto le piccole e medie imprese. Assieme a Regione Lombardia, hanno contattato oltre un migliaio di operatori esteri interessati ai prodotti made in Italy. Per loro è stata preparata una fitta agenda di appuntamenti con i produttori di arredi, pelletteria o illuminazione e le occasioni per mettere a canestro nuovi contratti non mancheranno. Insomma, dai quattro giorni di rassegna si cercherà di spremere il massimo. Qualcuno non ce la farà a partecipare e il maggior numero di defezioni arriva dal Sud, da imprenditori che non sono più in grado di pagare la trasferta e le spese di allestimento dello stand. A chi sarà presente, verrà offerta assistenza per reimpostare il proprio lavoro, rendere più appetibile i manufatti. Per risollevarsi, in qualche modo, dalla crisi. «In questa edizione - spiega il vicepresidente lombardo Andrea Gibelli - verrà utilizzato lo strumento dell'incoming di operatori esteri qualificati. Si tratta di una modalità per favore i processi di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese, in quanto consente di incontrare buyers esteri direttamente sul territorio regionale, con un minore sforzo da parte delle imprese e una conseguente maggiore accessibilità a un numero più ampio di potenziali beneficiari e, in particolare, proprio a quelle imprese che più ne avrebbero bisogno e non hanno i mezzi per farlo in autonomia».
Anche per questo Macef punta sul made in Italy: i 67 migliori produttori sono stati radunati in un'unica sezione, l'Opera italiana, che mira a valorizzare al massimo lo stile italiano dell'arredo agli occhi degli operatori esteri.

I segnali positivi ci sono. Il mondo dell'accessorio per la casa entro fine 2012 dovrebbe registrare un incremento di produzione (+8,4%) e delle esportazioni (+5,5%), dopo un 2011 negativo. Tra i padiglioni si respira voglia di riscatto.

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