Marchionne battezza in Usa la nuova Alfa

L'Alfa Romeo Giulia è pronta, nel 2014 sarà prodotta nell'Illinois, a Belvidere, e si fregerà di rappresentare il ritorno ufficiale del marchio negli Usa. Sempre che non insorgano improbabili nuovi problemi o che a Sergio Marchionne pervenga, da un altro costruttore, la classica offerta irrinunciabile. Il modello finale della Giulia, comunque, è arrivato dopo che Marchionne ne ha bocciati non pochi. L'amministratore delegato di Fiat lo ha mostrato agli oltre 6mila tra concessionari e manager di Chrysler, accorsi a Las Vegas per la seconda Convention presieduta dal top manager.
L'anteprima della vettura è avvenuta, a sorpresa, durante la presentazione delle 66 novità, tra nuovi modelli e aggiornamenti, visto che si tratterà di un prodotto «americano». Il risanatore di Chrysler, durante l'intervento di chiusura dell'incontro nell'Arena del mega hotel Mgm Grand, ha dovuto interrompere per due volte il suo discorso a causa degli applausi. Uno scenario e un'atmosfera diversi, dunque, rispetto all'Italia. Negli Stati Uniti le vendite di auto (e di Chrysler) hanno il vento in poppa, mentre da noi e in generale in Europa la crisi è pesante e i marchi del gruppo Fiat sono tra quelli che soffrono di più. Inoltre, governo (il ministro Elsa Fornero cerca da giorni di fissare un incontro con il top manager) e sindacati attendono di conoscere le nuove linee industriali e strategiche per i prossimi due anni che Marchionne svelerà il 30 ottobre, con un possibile prologo al «Mondial» dell'auto di Parigi a fine mese.
«Chrysler è tornata - ha affermato ieri il ceo di Auburn Hills, rivolgendosi ai concessionari per la prima volta provenienti anche dai mercati sudamericani e dall'Europa - : stiamo procedendo a rotta di collo e non possiamo fermarci ora. Parlo a nome dell'intera squadra Chrysler quando dico che capisco, e considero di valore, tutto quello che avete fatto per aiutarci a trasformare questo gruppo automobilistico». «La mia ambizione - ha aggiunto - è rinnovare le promesse che ci siamo fatti mentre iniziamo la prossima tappa del viaggio». Il riferimento è all'incontro con i dealer avvenuto a Orlando, in Florida, due anni fa e durante il quale la leadership di Chrysler aveva assicurato e promesso di eseguire i piani di sviluppo, in cambio dell'impegno della rete vendita stessa a investire nel marchio e a trattare i consumatori con la dignità che meritano.
«Il viaggio - ha ricordato Marchionne - è iniziato nel giugno del 2009, e nell'arco del tempo trascorso la linea di prodotti offerta è stata rivista e ringiovanita. Ora Chrysler è tornata più forte, più dinamica e creativa che mai: le nuove auto rappresentano la nostra potenza di fuoco per i prossimi anni. Questo è quello che facciamo: costruiamo veicoli belli e solidi che i consumatori vogliono comprare».
Ecco il volto americano del gruppo Fiat-Chrysler: motivato, entusiasta e ricco di prospettive.

A giocare a favore, poi, la magica atmosfera di Las Vegas con le sue migliaia di luci. Qui Marchionne ha calato il suo asso, trovando nella Casa Bianca e nel sindacato Uaw disponibilità e collaborazione.
Nei prossimi giorni il rientro a Torino: ad aspettarlo, in questo momento, solo grane e problemi.

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