Economia

Marchionne «pigliatutto» sarà anche ad di Ferrari

L'ad di Fca va verso il doppio incarico nel Cavallino, di cui è già presidente. I piani di sviluppo dopo l'Ipo

Sergio Marchionne pigliatutto: con ogni probabilità l'attuale ad di Fca (nonché vicepresidente di Exor, «cassaforte» della famiglia Agnelli, e presidente anche di Cnh Industrial e di Ferrari) aggiungerà alle già numerose cariche (è pure presidente di Sgs e consigliere indipendente di Philip Morris) anche quella di ad del Cavallino. Sarebbe questa la soluzione allo studio in vista del cambio della guardia, previsto entro l'anno, alla guida operativa della casa di Maranello. E tra gli analisti, c'è chi, come David Lahire (Glass, Lewis & Co) comincia ad arricciare il naso, ritenendo esagerata la collezione di poltrone all'interno di una stessa galassia da parte di Marchionne. L'attuale ad, Amedeo Felisa, prossimo al compimento dei 69 anni, rimarrebbe consulente, assicurando così una sorta di continuità nella gestione tecnica del Cavallino, pronto ormai alla quotazione a Wall Street. Che Marchionne potesse assumere anche il ruolo di ad a Maranello era una delle ipotesi avanzate nel momento in cui, a metà luglio, erano uscite le prime indiscrezioni sull'uscita di scena dell'ingegner Felisa. Suo naturale possibile successore, per i trascorsi a Maranello e le conoscenze tecniche, sarebbe stato il tedesco Harald Wester, a capo di Alfa Romeo e Maserati, due marchi (soprattutto il Biscione) in piena evoluzione. Ma all'ingegnere di Linz il lavoro non manca, e la sfida che ha come protagonista la rinata Alfa Romeo esige la massima concentrazione. Ecco allora rispuntare il doppio incarico per Marchionne, ipotesi rilanciata ieri dall'agenzia Bloomberg . Felisa, in Ferrari dal 1990 e ad dal 2008, sarà comunque al Salone di Francoforte e toccherà a lui, insieme al presidente Marchionne e al resto della squadra, presentare il nuovo bolide del Cavallino: la 488 Gts. «L'ingegner Felisa? Un uomo che ha sempre la visione globale di un progetto. E capace di chiedere fino all'ultimo un ulteriore miglioramento del prodotto, in quanto nulla è impossibile», dice dell'ad chi lo conosce bene.

Si delinea, dunque, la Ferrari del futuro, la società con sede legale in Olanda, con il 10% quotato a New York (l'Ipo scatterà non prima del 12 ottobre, a un anno dallo sbarco a Wall Street di Fca) e, dal 2016, scorporata dal Lingotto e controllata da Exor con il 24%. Il valore ipotizzato da Marchionne è di almeno 10 miliardi. Resta da vedere se il presidente e, come sembra, futuro ad, intende ridisegnare o meno l'organigramma. Con Maurizio Arrivabene team principal della scuderia, ora la direzione tecnica del Cavallino è affidata al tedesco Michael Leitner, strappato nel 2014 alla concorrente Porsche. A Leitner rispondono i responsabili di aerodinamica, progettazione e motori. Quindi, c'è il Centro stile diretto da Flavio Manzoni.

Dunque, nuova svolta in vista in Ferrari a un anno dall'addio forzato di Luca di Montezemolo e dall'insediamento di Marchionne alla presidenza.

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