Economia

Marchionne in "retro" sull'elettrica

L'ad di Fca cambia idea: pensa a una city-car e a una Maserati Alfieri a batteria

Marchionne in "retro" sull'elettrica

Marcia indietro di Sergio Marchionne sull'auto elettrica. Una scelta obbligata che costringe l'ad di Fca a mettere un po' da parte la ritrosia sulle vetture a batteria. Il settore ha imboccato nella quasi maggioranza questa strada e ulteriori ritardi, in vista delle norme sempre più restrittive sulle emissioni (nel mirino restano sempre i motori diesel), non sono consentiti. E così Marchionne, dal meeting Italia-Usa di Venezia, «battezza» i primi due modelli di Fca (anche se in alcuni Stati americani, come California e Oregon, circola la Fiat 500e, secondo la legge locale che obbliga i costruttori a mettere in strada almeno un modello elettrico): una city-car e la futura super coupé Maserati Alfieri. «Come auto elettrica - l'idea di Marchionne - penso a una city-car, ancora più piccola della 500, agile in città. Maserati Levante potrebbe avere una versione ibrida, mentre l'elettrica del Tridente potrebbe essere Alfieri, che arriverà però quando me ne sarò andato», quindi a partire dal 2019.

Intanto, per la piccola elettrica del gruppo, c'è già chi ipotizza una riedizione di Topolino o della 126. Olivier François, ad di Fiat Automobiles, nei giorni scorsi, da queste pagine, ha infatti lasciato aperte le porte anche agli storici nomi del passato torinese. Le prove generali negli Usa con la 500e, prodotta in Messico, sono state positive. I media ne hanno parlato positivamente fin dall'inizio anche nei raffronti con le concorrenti. Ma l'atteggiamento di Fca sull'elettrico («perdiamo 14.000 dollari per auto prodotta») avrebbe raffreddato le vendite. E ora la svolta, dettata anche delle notizie che vedono i rivali premium scatenati: il Gruppo Volkswagen ha posto l'elettrico al centro della nuova strategia al 2025, annunciando 30 novità e un investimento di parecchi miliardi; Daimler-Mercedes non è da meno, con 7 miliardi pronti per la nuova offensiva green e varianti anche elettriche per ognuno dei modelli. Senza contare gli altri produttori, soprattutto asiatici, come Nissan.

Fca, intanto, guarderebbe a un'alleanza anche su questo fronte: «Siamo più modesti rispetto ai 2-3 milioni di elettriche previste da Vw al 2025; mi aggregherei a qualcun altro per arrivarci. Nel piano che avevamo annunciato, l'elettrica non c'era, se la si fa o meno ci stiamo lavorando». Quindi, dimostrando di crederci sempre poco: «Spero che l'aspetto tecnico dell'industria sviluppi concetti diversi dall'elettrico, quando si comincerà a sperimentare con l'idrogeno. L'elettrico ha limiti veri». Per Marchionne, infine, «la maggior parte delle auto per il 2020-2021 avrà un'incarnazione di qualche elemento ibrido (termico-elettrico, ndr)». Il minivan Chrysler Pacifica, da poco in produzione, sarà il primo ibrido di Fca, in forte ritardo in questa direzione.

Entro il 2020 il gap dovrebbe essere ridotto.

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