Massiah (Ubi): «L'utile risalirà» Bpm, giù i costi

Le grandi Popolari italiane vanno al test della semestrale. A partire da Ubi Banca per cui l'ad Victor Massiah ha giudicato «sicuro» un miglioramento dell'utile netto dell'istituto «nel lungo termine». Ubi ha chiuso il primo semestre con profitti per 159,5 milioni, in calo del 36,6% rispetto allo stesso periodo del 2011. Al netto delle poste straordinarie (scese a 39 milioni da 181,7), l'utile netto normalizzato è però cresciuto del 72,1% a 120,5 milioni. Nel semestre l'esposizione di Ubi verso i Btp è più che raddoppiata a 17,4 miliardi a fronte di un calo degli impieghi. Critico Giorgio Jannone, deputato Pdl e presidente dell'Associazione azionisti Ubi Banca.
Banca Popolare di Milano ha invece chiuso il primo semestre in rosso per la svalutazione degli avviamenti, il cui impatto netto è stato pari a 131,3 milioni. Al netto di tali componenti il semestre evidenzia un attivo di 97 milioni (+96,6% rispetto al 2011). Prosegue comunque il lavoro di rilancio predisposto dall'ad Piero Montani: il Core tier One di Bpm è salito al 9%, i ricavi del 6,3% mentre i costi sono scesi dell'8,9 per cento.
Giornata di conti anche per Banco Popolare, che ha archiviato il primo semestre con un utile netto di 122,4 milioni, più che dimezzato rispetto ai 287,3 milioni dello stesso periodo dell'anno prima. Raggiunto invece l'obiettivo di rafforzamento patrimoniale, con il Core Tier One aumentato dal 7,1% di inizio anno al 10,2%, oltre quindi l'obiettivo suggerito dall'Eba.


La Banca Popolare dell'Emilia Romagna ha invece registrato profitti in calo del 19,6% a 77,2 milioni (+3,3% l'utile della capogruppo) tra rettifiche in aumento del 63,1%. Bene, invece, il Core tier 1 che sale all'8,07 per cento.

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