Mattone tricolore alla svolta green: un maxi-cantiere da 1.250 miliardi

Coinvolti gli immobili nelle classi energetiche F e G

Mattone tricolore alla svolta green: un maxi-cantiere da 1.250 miliardi
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In Italia cinque milioni di condomini privati e 500mila edifici pubblici dovranno adeguarsi alle nuove normative green. Tradotto: entro il 2050 tutti gli edifici dovranno essere a consumo quasi 0. La direttiva dell'Ue di due anni fa dovrà, infatti, essere resa operativa dallo Stato entro maggio 2026 e prevede la riduzione del consumo medio di energia del 16% entro il 2030. Dai primi studi sarà coinvolto il 15% degli immobili, ossia quelli rientranti nelle classi F e G. Il costo totale sarà 1.250 miliardi in sette anni di intervento.

Le nuove misure per l'efficientamento energetico dei condomini e gli adeguamenti dei vecchi fabbricati previsti dalle normative imposte dall'Unione Europea, compresi il ruolo delle banche e degli enti preposti a sostenere questa rivoluzione, sono i temi al centro del dibattito che si è tenuto nelle scorse settimane a Torino in un convegno nella sede locale di Bper organizzato dal gruppo di cui fanno parte le testate Il Giornale del Piemonte e della Liguria, Espansione, BancaFinanza, Giornale delle Assicurazioni. Durante le tre tavole rotonde cui hanno partecipato, professionisti, tecnici, politici locali e imprenditori, sono emerse le difficoltà di gestire la svolta green. Partendo dal presupposto che la maggior parte degli stabili è stata costruita nel secolo scorso. Tra il 1961 e il 2000, abbiamo circa 20 milioni di abitazioni realizzate, il 66% del totale. "Le abitazioni più vetuste che hanno superato i 100 anni, sono circa il 6%. Quelle dal 2001 in poi il 10-11% quindi 4 milioni. Gli edifici storici possono essere convertiti, ma servono interventi poco invasivi e reversibili", ha sottolineato Piercarlo Rolando, partner e amministratore della Tekneeco, società del gruppo Estia, il primo Property Manager di Condomini residenziali in Italia. Secondo il notaio Andrea Ganelli "bisognerebbe pensare a uno strumento legislativo teso proprio a sostituire gli edifici vecchi con nuove costruzioni". Di certo, sarà necessario fare squadra tra imprese, banche e sistema finanziario. "Bper supporta i privati nella creazione e riqualificazioni di immobili esistenti, con diritto d'uso. La direttiva comunitaria non deve dimenticare il settore pubblico, perchè molti consumi arrivano da ospedali, scuole, pubblica amministrazione... Nella ristrutturazione gli immobili devono ridurre il fabbisogno del 30% o il miglioramento di due classi energetiche.

Una nuova abitazione di classe A ha un valore maggiore, ma oggi quel vantaggio non è così riconosciuto dal mercato. Tutto ciò che la banca mette in campo lo fa rinunciando ad una parte del proprio guadagno", ha sottolineato Adelaide Mondo, responsabile del Lending di Bper.

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