Economia

Le "maxi rate" delle tasse: come si pagano adesso

Le imposte possono essere spalmate in 24 mesi. Il governo con il dl Agosto ha previsto una rateizzazione. Ma su quelle in scadenza il 20 agosto nessun rinvio

Le "maxi rate" delle tasse: come si pagano adesso

Novità sul fronte tasse: spunta la doppia rateizzazione. Il governo tenta di metterci una pezza. E, con il decreto Agosto, ha previsto una rateazione dei versamenti. I pagamenti delle imposte a carico dei cittadini italiani inizialmente potevano essere effettuati per un importo pari al 50% delle somme oggetto di sospensione, in unica soluzione entro il 16 settembre 2020. Il restante 50% delle somme dovute poteva essere effettuato, senza sanzioni e senza interessi, mediante rateazione, fino a un massimo di 24 rate mensili di pari importo, con il versamento della prima rata, entro il 16 gennaio 2021. Ma la versione bollinata del decreto, prevede oltre alla rateizzazione in ventiquattro mensilità del 50% delle tasse, anche la possibilità di rateizzare in quattro mensilità pure il primo 50%, quello da versare entro il 16 settembre.

Un contribuente che ha un debito di 48mila euro con lo Stato può pagare a rate. Potrà pagare, secondo lo scenario descritto dal Sole 24 Ore, il 50% del debito, cioè 24mila euro, in 4 rate mensili di 6mila euro ciascuna, a partire dal 16 settembre 2020, fino al 16 dicembre 2020. L’altro 50% lo pagherà in 24 rate mensili, di mille euro ciascuna, a partire dal 16 gennaio 2021, fino al 16 dicembre 2022.

L’obiettivo primario del dl Agosto è sostenere la ripartenza economica dell’Italia nei prossimi mesi. L’autunno potrebbe portare con sé una tempesta per le tasche degli italiani. E così, i giallorossi, cercano di prevenire il peggio. L’accordo è stato raggiunto dopo settimane di discussioni e tira e molla all’interno della maggioranza. Il testo si compone di un pacchetto di misure che, come ampiamente anticipato, vale 25 miliardi di euro.

Di primaria importanza è il capitolo tasse. Le imposte, sospese dall’inizio della serrata, non andranno più saldate entro la fine dell’anno ma in due anni, con 24 rate mensili. Questa misura non sposta il primo appuntamento con il fisco previsto per il 16 settembre. Le rate però saranno molto più leggere perché da 4 diventano 24.

I versamenti sospesi riguardano diversi contribuenti. In primis, il settore del turismo, agenzie di viaggio, tour operator, federazioni sportive nazionali, società sportive, professionistiche e dilettantistiche, soggetti che gestiscono stadi, impianti sportivi, palestre, ricevitorie del lotto, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, bar e pub, aziende termali, onlus. Poi si contano i contribuenti esercenti impresa, arte o professione con ricavi o compensi non superiori a 2milioni di euro nel periodo d’imposta 2019. Infine, i contribuenti con ricavi o compensi non superiori a 400mila euro nel periodo d’imposta 2019.

Le buone notizie finiscono qui. Il governo ha infatti preteso i pagamenti dello scorso 20 luglio e li pretenderà anche il prossimo 20 agosto su alcuni tipi di tributi. Vediamo quali. Niente proroga oltre il 20 luglio dei versamenti delle imposte per imprese e partite Iva. "Con un rinvio si rischierebbe un grande ingorgo fiscale a settembre", spiegava il mese scorso il viceministro dell’economia, Antonio Misiani. E così le scadenze del 30 giugno e 30 luglio (già rinviate), rispettivamente al 20 luglio e 20 agosto (quest’ultima con maggiorazione dello 0,4%) devono essere saldate. Era atteso un ulteriore rinvio al 30 settembre dei versamenti degli acconti e dei saldi delle imposte sui redditi in autoliquidazione, un flusso di cassa di 8,4 miliardi, che è stato però bloccato. Invece, ora, imprese e partite Iva dovranno versare il saldo 2019 e l’acconto 2020.

Il pagamento delle tasse interessa 4,5 milioni di contribuenti. Nello specifico sono 142 le scadenze previste: 51 erano i versamenti previsti entro il 20 luglio. Irpef (saldo 2019 e acconto 2020), Ires (saldo 2019 e acconto 2020), Irap (saldo 2019 e acconto 2020) e Iva periodica, saldo 2019 della cedolare secca e primo acconto 2020. Al via anche il pagamento del diritto annuale alla Camera di Commercio, l’imposta di bollo sulle fatture elettroniche emesse nel secondo trimestre 2020.

E ancora il versamento delle imposte e contributi previdenziali e assistenziali sulla base della dichiarazione dei redditi per titolari di partita Iva e soci di società.

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