Mediaset affida Premium a Galliani

E Vivendi tenterà di far pagare a Telecom il lancio di un canale pay in Italia

Maddalena Camera

Avendo dei problemi con Mediaset, Vivendi ha deciso di perseguire un progetto parallelo per la pay tv in Italia. L'idea partorita dal patron Vincent Bollorè è quella di una joint venture tra Telecom e Vivendi per un nuovo canale pay. Che, secondo indiscrezioni del quotidiano les Echos si dovrebbe chiamare, senza grande sforzo di fantasia Canale + (una traduzione dal francese Canal +).

A pagare sarebbe però Telecom dato che avrà la quota di maggioranza della joint venture. Secondo il giornale francese la mossa dovrebbe convincere Mediaset a seppellire l'ascia di guerra visto che si troverà davanti un nuovo concorrente. In realtà il Biscione, per rafforzare la sua strategia sulla sua pay tv, ha nominato presidente di Premium Adriano Galliani, ex ad del Milan e ex presidente della Lega Calcio, per la quale negoziava i diritti della Serie A. «Un rafforzamento importante- ha detto l'ad Mediaset Pier Silvio Berlusconi - in vista delle prossime gare per i diritti di Serie A».

Quanto a Vivendi il piano è stato illustrato al cda Telecom dal presidente Arnaud de Puyfontiane che è però anche ad di Vivendi. Secondo Les Echos sarebbe anche già stato approvato, ma forse no, visto che dovrebbe seguire la procedura delle operazioni con «parti correlate». La joint venture dovrebbe produrre contenuti film e serie televisive e partecipare all'asta per i diritti del calcio. In realtà si tratta di un film già visto per Telecom, che aveva lanciato nel lontano 1999 la pay tv Stream. Un'avventura finita con la vendita alla Sky di Rupert Murdoch dopo perdite miliardarie. Potrebbe quindi essere che la rottura tra l'ad Flavio Cattaneo e Vincent Bollorè patron di Vivendi, sia avvenuta proprio su questo progetto, piuttosto azzardato per una società ultra indebitata. Inoltre Telecom è una società di tlc. Come tale deve essere aperta ai contenuti di tutti i broadcaster senza dover essere obbligata a «spingere» quelli di uno soltanto.

Ieri intanto il titolo ha continuato a salire: +1,66%, recuperando quota 85 cent. Sul titolo agisce l'azzeramento del bond convertibile emesso da Telefonica nel 2014. La società spagnola, che era arrivata a detenere il 5,74% del capitale, si è liberata delle azioni al servizio del bond.

Secondo indiscrezioni, con l'arrivo di una nuova governance per Telecom più malleabile nei confronti di Vivendi, si potrebbe profilare nuovamente all'orizzonte la cessione di Tim Brasil.

In questo modo ci sarebbero i fondi per realizzare la joint venture sulla pay tv e continuare gli investimenti a banda ultralarga. Con il risultato di rendere Telecom un boccone possibile per il pretendente di sempre: l'ex-monopolista francese Orange che ha già siglato un accordo con Canal + per la diffusione di contenuti a pagamento.

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