«Il rosso aziendale registrato quest'anno è un dato di cui avremmo volentieri fatto a meno dopo una lunga e virtuosa storia ultradecennale di profitti robusti e di dividendi super per i soci». Lo ha detto il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, all'assemblea degli azionisti della società (con la Fininvest di Berlusconi al 41,1%) commentando la prima perdita dell'azienda, quella del 2012, pari a 287 milioni. «Il risultato negativo è conseguente a una severa revisione al ribasso dei valori di alcuni importanti asset aziendali - ha spiegato -. È stata una iniziativa pesante ma doverosa, con la quale abbiamo voluto risincronizzare le cifre iscritte a bilancio coi valori correnti degli asset. È qualcosa che ha a che fare con la trasparenza e la correttezza che da sempre hanno distinto i nostri rapporti con il mercato».
Confalonieri ha poi fatto alcune considerazioni sul settore televisivo. «Uno dei pochissimi - ha detto - non ancora spazzato via dai raider stranieri. E quindi importante che la politica non ci penalizzi e che l'Italia non diventi anche nella comunicazione televisiva una provincia insignificante». Nel futuro di Mediaset non è comunque prevista l'entrata di nuovi soci ne aumenti di capitale e la pay tv resta un punto fermo. Nel primo trimestre i canali a pagamento hanno incrementato i ricavi del 10% e confermato il numero di abbonati. «La pay tv Premium - ha sottolineato - registra risultati in controtendenza rispetto all'andamento generale dei consumi». E Piersilvio Berlusconi, vice presidente di mediaset, ha comunque specificato che per pay tv sono arrivate numerose offerte anche dall'estero che sono però state rifiutate. Continua invece il calo della raccolta pubblicitaria. «Nei primi due mesi del 2013 è stata del 16% circa in linea con l'andamento del mercato» - ha aggiunto Confalonieri.
Ma l'ad di Publitalia, Giuliano Adreani, vede un raggio di sole: «È un mercato che vive alla giornata, ma dai nostri incontri con i clienti, specialmente i più grandi, sembra che nella seconda parte dell'anno ci possa essere un miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2012». Secondo Adreani i settori che stanno spingendo sono soprattutto quelli delle tlc e, in parte, del gas-energia. «La Rai - ha aggiunto - sta aumentando enormemente gli sconti, probabilmente facendosi male da sola: più che Sipra (la concessionaria pubblicitaria della tv pubblica, ndr) noi però temiamo più l'attuale moltiplicazione dei concorrenti». Publitalia sta anche firmando un accordo con «il principale motore di ricerca online italiano per il rafforzamento dell'offerta su Internet». E dunque con Virgilio-Libero di proprietà del finanziere egiziano Naguib Sawiris. Confalonieri ha anche sottolineato che Mediaset non manderà via i giornalisti ma di puntare alla loro riqualificazione tecnologica. Il presidente ha anche espresso perplessità sulla prossima asta frequenze dove Rai e Mediaset sono escluse.
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