Mediaset contro Vivendi: ok del Tribunale al ricorso

Fissata l'udienza civile per il 21 marzo. E ora il Biscione potrebbe chiedere la procedura d'urgenza

Mediaset contro Vivendi: ok del Tribunale al ricorso

Udienza fissata al 21 marzo prossimo per Mediaset che ha chiamato in tribunale Vivendi dopo il dietrofront di quest'ultima sull'acquisto della pay tv del Biscione, Premium.

Per il momento dunque la società di Cologno Monzese non ha chiesto la procedura d'urgenza. Fatto questo che alimenta, secondo alcuni osservatori, l'ipotesi di una trattativa tra i due colossi dei media per tentare di trovare una soluzione extragiudiziale. Il ricorso a una procedura d'urgenza (articolo 700) obbligherebbe( se fosse accolta) Vivendi a dare immediatamente esecuzione al contratto, in attesa della decisione nel merito al termine del procedimento civile. In pratica dunque qualunque decisione nell'ambito della procedura d'urgenza non pregiudicherebbe il procedimento civile ordinario. Ecco perchè gli osservatori pensano o alla trattativa, o una prossima richiesta di procedura d'urganza.

I fatti sono noti: Mediaset e Fininvest si sono rivolte alla giustizia civile per chiedere che i francesi di Vivendi rispettino i termini dell'accordo dell'8 aprile scorso sull'acquisto del 100% della pay tv Premium. L'intesa prevedeva lo scambio del 3,5% del capitale di Vivendi con il 3,5% di Mediaset e il 100% della pay tv. A luglio però la società francese, guidata da Vincent Bollorè che è anche il maggior azionista di Telecom Italia, ha fatto marcia indietro, adducendo, come riportato nella semestrale sui conti di Vivendi che l'accordo di aprile per l'acquisto della pay tv era «soggetto a una due diligence di Deloitte da cui è emerso che i numeri forniti non erano realistici e fondati su basi gonfiate artificialmente». Mediaset ha rimandato l'accusa al mittente depositando presso l'autorità di vigilanza del mercato francese (Amf) un esposto in cui si contesta la veridicità dei passaggi della relazione semestrale di Vivendi che riguardano il contenzioso in corso su Premium chiedendone una correzione. Nell'esposto Mediaset ribadisce che le condizioni cui era subordinato l'accordo erano il numero di abbonati e l'«arpu» a fine 2015, non il conseguimento di eventuali piani prospettici. Mediaset sostiene inoltre che il contratto di compravendita non era condizionato alla due diligence.

Per Premium ci potrebbero essere

anche altre soluzioni, come una unione con Sky, caldeggiata da Ubs. Vivendi comunque difficilmente potrà esimersi dal pagamento di penali e danni per non aver rispettato il contratto che potrebbero arrivare a 2 miliardi.

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