Mediaset, ora Madrid guarda a Premium

Mediaset, ora Madrid guarda a Premium

Alla fine il cerchio si è chiuso. La maggiore pay tv spagnola, Canal+ (già Digital+), è ora al 100% nelle mani di Telefonica, l'ex monopolista iberico di telecomunicazioni.
Mediaset ieri ha ufficializzato la vendita della sua quota di Dts, il 22%, incassando fino a 365 milioni di euro, mentre la società guidata da César Alierta per il 56% in mano a Prisa pagherà 725 milioni. E dunque, con un esborso di poco superiore al miliardo di euro, ha conquistato il controllo di Canal+ diventando il principale operatore spagnolo di servizi televisivi a pagamento. Telefonica, infatti, è già presente nella pay tv con una sua piattaforma, Movistar, che conta 676mila clienti, ai quali si aggiungono ora altri 1,6 milioni (quelli di Canal+ che in Spagna ha i diritti sul calcio), per una quota di mercato complessiva del 60%.
Ovvio che a questo punto servirà il benestare dell'Antitrust, ma visto che con questa mossa Telefonica ha raggiunto l'obiettivo voluto dal governo spagnolo, l'ok appare scontato. Madrid voleva infatti tener fuori dal Paese pericolosi (e danarosi) concorrenti, come Al Jazeera, la tv del Qatar che, in Francia, è entrata nel settore pay tv con BeInSport creando problemi sul fronte dei diritti sportivi al competitor CanalPlus.
Quanto a Mediaset - la cessione dell'asset è avvenuta da parte della controllata Mediaset España - porta a casa cassa preziosa in vista degli esborsi che dovrà effettuare per pagare i diritti sul calcio, 370 milioni per la serie A, e 690 milioni per la Champions dal 2015. Inoltre, Mediaset fornirà contenuti pay a Telefonica per 25 milioni di euro. Il contratto prevede che ai 325 milioni del contratto base saranno aggiunti altri 40 milioni. Nel dettaglio, 10 saranno pagati non appena Telefonica definirà l'acquisto del 56% di Dts da Prisa. Altri 30 verranno versati se Canal+ raggiungerà, in 4 anni, un determinato livello di abbonamenti. Sul tavolo c'è anche l'ipotesi di un ingresso degli spagnoli in Mediaset Premium in funzione del futuro riassetto della tv a pagamento di Cologno Monzese con l'intervento di un broadcaster internazionale (Al Jazeera). E, secondo indiscrezioni raccolte da Radiocor, la società spagnola avrebbe un assegno da 100 milioni già pronto per investire nella pay tv italiana.
Se così fosse, la valutazione della pay tv italiana, che nel 2013 ha realizzato ricavi per 550 milioni, sarebbe di un miliardo di euro, superiore alle stime degli analisti che indicavano per l'asset un valore di 850 milioni. Telefonica farebbe anche un «dispetto» a Telecom Italia, di cui è il principale azionista con il 15% dopo lo scioglimento di Telco. Telecom, infatti, ha siglato un accordo con Sky, principale (e unico) concorrente di Mediaset Premium in Italia, per la fornitura di contenuti a pagamento.

Positivi i commenti degli analisti: «Ci pare la soluzione più positiva per Mediaset España - ha spiegato Equita Sim - che vedrà salire la propria cassa e avrà anche modi di ricomprare parte delle proprie azioni in mano a Prisa (14%)». In Borsa, Mediaset dopo giorni al rialzo, ieri è scesa dell'1,44%.

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