«Un accordo con i francesi di Vivendi è possibile». Lo spiega agli analisti il direttore finanziario di Mediaset, Marco Giordani, che ribadisce anche l'intenzione del Biscione di perseguire il progetto di MediaforEurope. Il mercato approva, facendo salire il titolo del 2%. L'operazione, infatti, pone i presupposti per la crescita.
Nei primi nove mesi del 2019 Mediaset ha conseguito una maggiore efficienza sui costi che ha permesso di far registrare profitti in netto incremento: 101,5 milioni contro i 27 milioni del medesimo periodo 2018. I ricavi, invece, sono scesi del 16,5% a 2,03 miliardi. A pesare la contrazione del mercato pubblicitario che ha portato a una flessione del fatturato del Biscione sul fronte dell'advertising dell'8,6 per cento. Al netto del contributo della pay tv Premium e dei Mondiali di calcio dell'estate 2018, tuttavia, la flessione è stata molto più contenuta: solo l'1,3 per cento.
Quanto al futuro, l'ultima parte dell'anno dovrebbe andare meglio anche dal punto di vista pubblicitario, come ha spiegato il direttore di Publitalia Matteo Cardani. «Su novembre i dati sono positivi e dovremmo dunque consolidare i risultati conseguiti al termine dei primi nove mesi del 2019».
Il terzo trimestre ha registrato una perdita netta di 7,4 milioni. La congiuntura sfavorevole è determinata da un mercato interno che risente dello stagnante trend macroeconomico italiano. Per fronteggiare la concorrenza dei colossi Usa della web tv a pagamento, Mediaset pensa di unire nella holding MfE le attività italiane e spagnole. Inoltre ha acquisito una quota importante di Prosiebensat, il 15,1%, per sviluppare sinergie. Giordani ha spiegato che la società «è contenta dell'attuale quota, non puntiamo a un takeover sul gruppo, ma non posso escludere che in futuro possa esserci un'ulteriore crescita». Il manager ha aggiunto che Mediaset non vuole entrare nel consiglio della società. «ProSiebenSat è molto ben gestita noi possiamo aiutare e siamo disponibili ad avere un posto in cda ma non è una priorità.
Quanto all'accordo con Vivendi «la scadenza è ormai vicina (22 novembre; ndr) - ha detto Giordani - se non sarà trovato un accordo toccherà ai giudici decidere». Il debito è aumentato da 877 milioni a fine 2019 a 1,1 miliardi, per gli esborsi sostenuti per l'acquisto della quota nell'emittente tedesca.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.