Il tribunale di Milano dà ragione a Mediaset e - prima di prendere un decisione sul ricorso proposto da Vivendi e Simon Fiduciaria sulla delibera dell'assemblea del Biscione del 4 settembre scorso che di fatto sanciva la nascita delle holding di diritto olandese Mfe - bisognerà attendere l'esito della prossima assise dei soci della società di Cologno Monzese prevista per il 10 gennaio prossimo. Il risultato è che l'udienza è stata fissata per il 21 gennaio. Con lo stesso provvedimento il tribunale ha esteso fino all'esito di tale udienza il provvedimento provvisorio di sospensione della delibera del 4 settembre su Mfe.
Vivendi e Simon Fiduciaria, che insieme detengono il 29,9% di Mediaset e hanno promosso l'azione legale davanti al tribunale, chiedevano una decisione sull'impugnazione del progetto Mfe (che prevede la creazione di una nuova holding in Olanda nella quale far confluire le attività italiane e spagnole del Biscione) con una sospensione immediata dello stesso. Il giudice ha invece accolto la posizione di Mediaset che chiedeva di rimandare la decisione per prendere atto delle modifiche statutarie che dovrebbero sanare le contestazioni avanzate da Vivendi. Sarà dunque l'udienza del 21 gennaio a decidere se il progetto Mfe, che per l'ad di Mediaset Pier Silvio Berlusconi è fondamentale per proiettare la società in una dimensione internazionale, potrà andare avanti.
Secondo il giudice Elena Riva Crugnola, che ha in mano la vertenza, è da considerarsi rilevante l'esito dell'assemblea di inizio anno, proprio per verificare se la richiesta cautelare di Vivendi-Simon fiduciaria sia ancora fondata dopo le modifiche, ritenendo inoltre che un rinvio della decisione non pregiudichi le posizioni del gruppo francese e della sua fiduciaria.
Nessun riferimento invece è stato fatto in merito alla questione del diritto di voto di Simon Fiduciaria, esclusa dalle ultime tre assemblee di Mediaset per decisione del cda. Nell'udienza, i legali del gruppo italiano, si sono richiamati alle precedenti decisioni cautelari dello stesso tribunale di Milano che avevano rigettato i reclami di Simon sulla partecipazione all'assemblea e al voto. Sarà dunque il cda di Mediaset a esprimersi sull'ammissione di Simon all'assemblea del 10 gennaio. Il cda sarà convocato, come sempre, a ridosso della data dell'assise.
E poi c'è l'ultima ipotesi, quella di un accordo.
Mediaset è sempre pronta a trattare ma ovviamente a certe condizioni che non riguardano solo il prezzo pattuito tra i due contendenti ma anche alcune clausole di non concorrenza, fondamentali per non permettere a Vivendi di tornare, a stretto giro di posta, azionista di Mediaset. In Borsa il titolo del Biscione è sceso dello 0,88% a 2,72 euro per azione pagando l'incertezza su Mfe ma anche la debolezza del listino milanese ieri in giornata negativa.
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