Unicredit e Mediobanca accelerano sulle nozze Unipol-Fonsai. A pochi giorni dalloffensiva della Procura sul gruppo Ligresti, ieri mattina lamministratore delegato di Mediobanca Alberto Nagel e il presidente Renato Pagliaro, accompagnati dal responsabile delle partecipazioni Clemente Rebecchini, si sono chiusi in conclave con il capo azienda di Unicredit Federico Ghizzoni e il responsabile del Corporate investment banking in Italia, Vittorio Ogliengo. Durante lincontro, protrattosi per unora e mezza, le due banche grandi creditrici dei Ligresti avrebbero condiviso lobiettivo di procedere il più rapidamente possibile sulla nascita del secondo polo delle polizze italiano e verificato il rispetto del ruolino di marcia dellintegrazione. In sostanza è stato analizzato il lavoro svolto dallad di Unipol, Carlo Cimbri e dal capo azienda di Fonsai, Emanuele Erbetta, ora impegnato anche a rinsaldare la rete degli agenti: dopo lappuntamento di lunedì a Roma, in cui Erbetta ha rimarcato il buon andamento del primo trimestre, sarebbe ora in agenda una convention a Milano destinata alle direzioni tecniche per un totale di 300 persone. Lincontro avverrà dopo Pasqua, probabilmente nella settimana dal 16 al 22 aprile.
Laffondo della Procura è però letto in modo opposto in Piazza Affari: da un lato cè chi pensa che il maglio degli inquirenti finirà con laccelerare i tempi delloperazione Unipol-Fonsai, dallaltro chi ritiene probabile che si renderà necessaria una modifica allimpianto. Il punto debole rimane il previsto «innesto» di Premafin nel nuovo agglomerato risultante dalla fusione a quattro con Unipol, Fonsai e Milano: i magistrati potrebbero infatti chiedere il fallimento della holding dei Ligresti, per cui non sarebbe peraltro escluso il baratro della bancarotta, vista la distrazione di fondi allattenzione della Procura.
Abbastanza, almeno in teoria, per lasciare spazio alla necessità di elaborare un «piano B» o comunque una differente via di uscita da parte di Mediobanca e Unicredit. Se si modificasse limpianto, sarebbe però messa in discussione la stessa clausola di esclusiva oggi nelle mani di Unipol, con il risultato di imprimere nuovo abbrivio al piano alternativo per il rilancio di Fonsai elaborato da Sator e Palladio. A cavallo di Pasqua dovrebbe comunque tornare a fare sentire la propria voce anche lIsvap in vista del verdetto finale, atteso dopo il 15 aprile, se quello di Fonsai sia o meno un «salvataggio». Una variabile cruciale, su cui Consob baserà la propria decisione sullobbligo di Opa in capo a Unipol. Sarà poi la volta dellAntitrust, tuttora in attesa di incartamenti da Unipol, titolata a raccogliere e inoltrare allAuthority anche i documenti di Fonsai, che avrebbe invece terminato la propria parte da circa 15 giorni. In discussione ci sono in primo luogo lo strapotere del nuovo gruppo nella Rc Auto e alcune sovrapposizioni geografiche. Con ogni probabilità Unipol-Fonsai dovrà dimagrire sullintero ramo Danni, ma lAntitrust potrebbe inoltre decidere di allargare listruttoria ai legami azionari che ruoteranno attorno al nuovo gruppo, e quindi su Mediobanca, così come già era avvenuto ai tempi delloperazione Generali-Toro.
La Borsa assomiglia intanto sempre più un pallottoliere impazzito: Premafin, dopo una sospensione in asta di volatilità, ha terminato con uno strappo del 25,4% a 0,3299 euro.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.