Melazzini: «Pop Sondrio è una banca solida»

«Non è da escludere che sul versante dell'aumento di capitale si faccia qualcosa». Il presidente di Banca Popolare di Sondrio, Piero Melazzini, non lo dice esplicitamente, ma il 2013 potrebbe essere l'anno di quel rafforzamento patrimoniale per il quale l'istituto ha preparato il sentiero negli anni scorsi.
Melazzini, comunque, ha voluto tranquillizzare l'assemblea riunitasi ieri a Bormio con oltre 1.600 partecipanti. «Le sofferenze - ha detto non sono né in aumento né in diminuzione». E la stabilità, di questi tempi, è già di per sé una buona notizia. Soprattutto se si considera che nel 2012 i 450,9 milioni di rettifiche nette su crediti hanno comportato una riduzione del 10% del risultato operativo a 400 milioni, nonostante una crescita del 41% del margine di intermediazione (857,8 milioni). I write-off, che hanno determinato la flessione dell'utile da 56 a 25,8 milioni, hanno infatti prodotto una flessione della cedola approvata ieri a 0,033 euro (0,09 euro nell'esercizio precedente).
Melazzini ha messo in evidenza come la continuità di gestione sia un valore per l'istituto e come essa stessa rappresenti una base per la crescita. Il numero uno della Sondrio ha preferito mantenere una linea di understatement sui temi più caldi dell'universo delle Popolari e non ha voluto commentare un'ipotetica introduzione del voto telematico. Segno che la «continuità di gestione» si sostanzia nel mantenimento di tutte le peculiarità dello status cooperativo: la Sondrio ha visto salire i soci a quota 177mila. Alla cautela del presidente ha fatto eco quella dell'ad Mario Pedranzini. «Il 2013 si presenta un anno difficile», ha dichiarato, lasciando intendere che la prudenza sarà un principio-guida tanto importante quanto il sostegno alle attività produttive del territorio valtellinese.


Pedranzini ha anticipato che l'attività di apertura di nuove filiali (5 nel 2012 per un totale di 328) proseguirà «in Lombardia e nelle province limitrofe e a Roma». Nel 2013 ne sono state già avviate tre: a Cuneo, Melegnano e Novi Ligure. Confermati i tre probiviri: Andrea Monorchio, Giuseppe Guarino e Alberto Crespi.

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