
Nel primo semestre del 2014 «vi è la conferma dello stato di buona salute, sia patrimoniale sia economico» della Banca Popolare di Sondrio.
Lo scrive il presidente onorario, Piero Melazzini, nella tradizionale lettera di metà anno «ai soci e agli amici». Melazzini apre la missiva ricordando che «per ragioni di età e dopo sessantatrè anni di lavoro» ha rinunciato alla ricandidatura a presidente, carica oggi ricoperta da Francesco Venosta. Melazzini ha poi ricordato che «è in dirittura d'arrivo» l'aumento di capitale da circa 350 milioni di euro, che darà alla banca risorse fresche che «consentiranno di proseguire con efficacia nell'intenso programma di crescita, pure a sostegno delle economie delle aree presidiate, e di rafforzare i coefficienti patrimoniali, in relazione ai requisiti previsti dalla normativa, in vista del passaggio sotto la vigilanza della Banca centrale europea».
Sul fronte della qualità del credito, infine, Melazzini ammette che «nonostante l'assidua attenzione e la diligenza, la voce sofferenze ci ha ancora fatto soffrire. È un male di sistema - nota il presidente onorario - il che però non porta consolazione».
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