Economia

Molmed, l'Opa giapponese in bilico per golden power

L'operazione non è compromessa ma il governo ha posto dei paletti. Soffre il titolo in Borsa

Molmed, l'Opa giapponese in bilico per golden power

Improvvisa doccia fredda sul passaggio di Molmed ai giapponesi di Agc (gruppo Mitsubishi). Il governo Conte ha esercitato la golden power sull'operazione giocando, di fatto, un tiro mancino agli azionisti della società di biotecnologie (il primo è la Fininvest con il 23%). Una mossa che solleva qualche dubbio tra gli economisti sulla reale efficacia del provvedimento, recentemente rafforzato con il Decreto Liquidità. E che ha lasciato con il fiato sospeso, anche il secondo maggiore azionista (Ennio Doris con l'1,5% attraverso la cassaforte H Invest) e il mercato (che ha in mano oltre il 70%), visto che alla notizia dell'esercizio di questi poteri speciali il titolo è crollato in Borsa perdendo oltre il 10%. Un calo di poche ore - l'azione ha poi chiuso a 0,47 euro (-4,81%) - contenuto dal fatto che, secondo indiscrezioni, l'Opa in corso (si chiuderà il 24 luglio) non sarebbe compromessa.

In concreto l'operazione è stata bloccata in nome della possibilità che lo Stato ha di difendere settori strategici e di interesse nazionale da predatori extra nazionali. Ma in questo caso, e secondo indiscrezioni, la mossa potrebbe comunque essere «mitigata». Il governo non avrebbe infatti stoppato l'Opa, ma posto 4 condizioni: la necessità di comunicare al Mise qualsiasi trasferimento di proprietà intellettuale, il mantenimento dei livelli occupazionali, quello delle attività di R&S e la prosecuzione delle attuali collaborazioni con le istituzioni italiane ed europee. Diktat che sarebbero assolutamente rispettati dai giapponesi che, quindi, sarebbero pronti a portare avanti l'Opa sul 100% del gruppo alle nuove condizioni governative. Per questo, è atteso a ore un comunicato di Agc nel quale i giapponesi dovrebbero mettere nero su bianco il loro impegno su Molmed rinunciando ad un aspetto fissato nel prospetto d'Opa ovvero la rinuncia all'acquisto di Molmed in caso di esercizio della golden power. Uno spiraglio per gli azionisti del gruppo che ha chiuso il 2019 in rosso, ma ha archiviato il primo trimestre con un utile netto di 593mila euro. Ma anche una vicenda che, al di là del suo epilogo, ha sollevato qualche dubbio sull'utilità effettiva della golden power. «Prima la golden power riguardava la difesa, la sicurezza nazionale, l'energia, i trasporti e le comunicazioni, il Dl Liquidità ha ampliato questo perimetro al settore assicurativo, quello del credito, la finanza, l'acqua, la salute e la cybersicurezza», ha spiegato al Giornale Andrea Giuricin economista dell'Università Bicocca di Milano sottolineando che «lo strumento limita l'arrivo di investitori internazionali mentre l'Italia ha il problema opposto, ovvero quello di attrarli nel nostro paese». Secondo Giuricin, il suo uso dovrebbe essere un'eccezione perché il nazionalismo è molto pericoloso per l'Italia che rimane un paese aperto quando lo si guarda dal punto di vista dell'export.

«Mi sembra ha concluso l'esperto - che questa golden power vada a braccetto con la voglia di nazionalizzare della nostra classe politica: un ruolo dello Stato sempre più ingombrante».

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