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Il Monte ritrova il gusto della cedola

Utili +41%. Lovaglio: «Niente shopping, ma pronti a rivedere la remunerazione»

Il Monte ritrova il gusto della cedola

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Il processo di risanamento di Mps prosegue a vele spiegate. Il consiglio d'amministrazione dell'istituto senese, presieduto da Nicola Maione, ha dato l'ok ai conti dei primi tre mesi dell'anno che registrano un utile netto di 333 milioni di euro, +41% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Dato superiore alle stime degli analisti che si fermavano a 281 milioni. Il titolo ieri ha fatto +1% in Borsa. «Abbiamo iniziato il 2024 con una performance operativa record», ha commentato l'amministratore delegato Luigi Lovaglio, «che dimostra la nostra capacità di competere sul mercato« e «di remunerare gli azionisti». Infatti, se le cose dovessero continuare di questo passo, l'ad ha detto che non prevede di utilizzare «il nostro capitale in eccesso per acquisire asset bancari», tuttavia «forse nel nuovo piano potremmo considerare un approccio diverso per quanto riguarda la nostra politica del dividendo». Insomma, dopo essere tornata al dividendo da quest'anno, il Monte potrebbe decidere in un prossimo futuro di essere più generosa con i propri azionisti. L'istituto toscano aveva indicato a fine 2023 un obiettivo per il dividendo di quest'anno: un pay-out ratio del 50% (sul risultato 2024). Lovaglio ha anticipato che ad agosto, dopo i conti semestrali, potrebbe esserci una revisione degli obiettivi del piano anche per le cedole. Siena dovrebbe avere 2,3 miliardi di capitale in eccesso e, se è vero che non guarda a grosse acquisizioni bancarie, potrebbe «cogliere opportunità con le nostre partnership già esistenti». Magari partendo proprio da quella con Axa, riacquistando il 50% dei francesi.

I ricavi nel trimestre sono stati poco sopra al miliardo (+15,2%), il margine di interesse ha contribuito per 587 milioni (+16,4%) mentre le commissioni crescono del 10% a 365 milioni. Lovaglio prevedere per quest'anno un utile prima delle imposte «superiore a 1,3 miliardi».

Buone notizie anche sul fronte dei contenziosi, storica zavorra del Monte che in passato ha costituito un ostacolo a un possibile partner per le nozze: «Per me è un argomento ormai chiuso», ha aggiunto l'ad. La banca indica un petitum di 1,33 miliardi, in lieve calo dagli 1,34 di dicembre.

Solo un anno fa superava i 4 miliardi.

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