Economia

Moody's avvisa Telecom: «Rating a rischio»

Moody's minaccia Telecom: «I risultati deludenti del primo trimestre (utile quasi dimezzato e debito in leggera salita a 28,8 miliardi; ndr)riflettono le difficoltà del società nel conseguire gli obiettivi prefissati e, dunque, mantenere il rating», si legge in un report diffuso ieri dall'agenzia di valutazione statunitense. Una miccia accesa alla vigilia del cda che esaminerà i dossier sullo scorporo della rete e su H3g.
«Prevediamo che Telecom non raggiungerà alcune delle performance operative prefissate per il 2013», ha dichiarato Carlos Winzer, vicepresidente di Moody's e autore del report, aggiungendo che «le difficoltà saranno ulteriormente accentuate dalla diminuzione del pil italiano». Insomma, il rating Baa3 dell'operatore tlc guidato da Franco Bernabè è ancora a rischio. Ma stavolta la situazione è più grave perché si tratta di difendere l'investment grade, cioè basta perdere solo uno scalino e si sprofonda nell'inferno della «spazzatura».
L'analisi di Moody's ha valenza soprattutto industriale e chiama in causa l'ad Marco Patuano, ma se si assume l'ottica del cda di domani, si osserva come le azioni di Bernabè & C. siano tutte incentrate sul capitolo debito. Lo scorporo della rete, infatti, ha in primo luogo l'obiettivo di valorizzare un asset che - grazie all'intervento della Cdp - potrebbe portare nuova linfa nelle casse Telecom (oltre al deconsolidamento di una parte di debito). Il problema è la differenza di valutazione tra Telecom (che aspira a 15 miliardi) e la banca guidata da Giovanni Gorno Tempini. Lo stesso discorso vale per il più complicato progetto di integrazione con «3» (che tuttavia non ha entusiasmato i soci di Telco, Mediobanca e Telefónica in primis): con un concorrente in meno il presidio del mercato domestico sarebbe un po' meno difficile. Il problema è rappresentato dalle modalità di intervento: gli attuali soci (inclusi Generali e Intesa) non vogliono intendono vedere eccessivamente «ridotta» la loro partecipazione - già pesantemente svalutata - dall'ingresso del nuovo socio che pure si dice disponibile a pagare le azioni Telecom a valore di libro di Telco cioè 1,2 euro a fronte di una chiusura ieri a 0,6655). Ecco perché il cda di domani potrebbe, secondo quanto si apprende, essere interlocutorio aprendo a una valutazione del perimetro dello spin-off della rete aggiornando ad altra seduta le riflessioni su «3».

In questo modo, si potrebbe aprire la strada a un'altra ipotesi: separare il business fisso e internazionale da quello mobile nel quale si potrebbe coinvolgere «3».

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