Mps chiude col passato e guarda avanti

Mps chiude col passato e guarda avanti

Work in progress, lavori in corso. Si può riassumere in questo modo il messaggio che l’ad in pectore del Monte dei Paschi, Fabrizio Viola, ha inviato alla Borsa in oltre due ore di incontro con la comunità finanziaria ieri a Milano.
Il 2011 si è concluso con una perdita di 4,69 miliardi per effetto di circa 4,5 miliardi di svalutazioni (4,26 miliardi di avviamenti e 222 milioni di asset intangibili). La crisi dei mercati finanziari ha fatto il resto. Il margine di interesse è calato del 2,4% annuo a 3,5 miliardi (ma con una ripresa del 4,6% trimestrale nel periodo ottobre-dicembre), mentre il rallentamento nel placement di prodotti finanziari ha provocato un arretramento tendenziale delle commissioni del 6% a 1,8 miliardi. Il risultato operativo si è così attestato a 541 milioni (-42,8%) e la perdita pre-impairment è stata di 77,4 milioni (utile di 1,1 miliardi nel 2010).
Sul fronte patrimoniale la raccolta diretta si è fermata a quota 146 miliardi (-7,2%), mentre quella indiretta a 135 miliardi (-7,2%). I crediti alla clientela sono diminuiti del 5,6% annuo a 147 miliardi. Il tasso di copertura dei crediti non perfoming è stato pari al 41,4%, valore superiore alla media dei grandi gruppi italiani (34,2%). Il Core Tier 1 è comunque al 10,3% (8,5% al netto dei Tremonti-bond «che saranno rimborsati entro il 30 giugno del 2013»).
La base di partenza del lavoro di Viola che si concreterà entro maggio con il nuovo piano industriale (rigorosamente «stand alone») non è delle più facili. Sul capo della banca senese pende la spada di Damocle delle richieste dell’Eba di ricapitalizzarsi per 3,2 miliardi. Il dg ha rinviato tutto al nuovo business plan, spiegando che le necessità residuali, dopo la conversione dei Fresh, si attestano a quota 2,2 miliardi e che ulteriori azioni saranno intraprese attraverso joint venture nel core business, capital mangement e cessioni di asset. Sul destino di Consum.it e Biverbanca Viola non s’è sbilanciato. In ogni caso, «non è opportuno pensare a un nuovo aumento di capitale», ha aggiunto, smentendo richieste aggiuntive di ricapitalizzazione da parte di Bankitalia. «È presto per prevedere un ritorno al dividendo nel 2012 ma è chiaro che l’obiettivo è remunerare il capitale», ha concluso, alludendo anche al lavoro svolto dalla Fondazione per garantire comunque un «azionariato forte» (da poco è entrata la famiglia Aleotti col 4%).
Insomma, Mps ha voltato pagina e Viola sarà il protagonista di questa nuova fase assieme al presidente designato Alessandro Profumo («Faremo un buon lavoro»). Ieri era assente l’attuale numero uno Giuseppe Mussari, ufficialmente per impegni Abi.


Nota negativa la pesante flessione in Borsa (-10,97% a 0,3214 euro) determinata sia dai generalizzati timori di una nuova crisi del debito sovrano Ue sia dai risultati al di sotto delle attese. Ma gli analisti, ieri, non erano troppo pessimisti: la scure dell’Eba ha bloccato l’erogazione di credito e l’aumento di capitale 2011 ha «stressato» il network distogliendolo dall’attività usuale di vendita.

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