Mps, il minipatto aderisce all'aumento

Mps, il minipatto  aderisce all'aumento

Il mini-patto del Monte Paschi mantiene le promesse e, per il momento, si conferma con il 9% il principale azionista dell'istituto presieduto da Alessandro Profumo. Ieri Fondazione Mps, Fintech e Btg Pactual hanno reso noto di aver esercitato i diritti d'opzione dell'aumento di capitale da 5 miliardi della banca senese. Domani, infatti, terminerà il periodo di adesione.
L'operazione, come preventivato, comporterà un esborso complessivo di 450 milioni, dei quali 125 a carico dell'ente da cui è in uscita Antonella Mansi (di 225 e 100 milioni rispettivamente l'impegno degli azionisti messicani e brasiliani). L'esercizio integrale dei diritti, legati alle quote conferite al patto e pari rispettivamente al 2,5%, 4,5% e 2% del capitale, è in linea con le indicazioni date a suo tempo dai tre soci di voler fare la loro parte della ricapitalizzazione. Fintech Advisory e Btg Pactual, prima dell'avvio della maxi-ricapitalizzazione, si erano detti anche disponibili a raccogliere l'eventuale inoptato, sempre per la loro quota-parte. Alle loro spalle resteranno i partner francesi di bancassurance, Axa (3,72%) e Coop Centro Italia e Coofin (1,8%) che già avevano manifestato al volontà di aderire.
L'annuncio è arrivato in un altro giorno molto difficile a Piazza Affari per Mps che ha lasciato sul terreno il 20% circa (-19,8%), chiudendo a 1,5 euro. Da ieri, infatti, coloro che hanno esercitato i diritti, ottenendo 214 nuove azioni ogni 5 vecchie possedute, possono vendere pacchetti di titoli pari a quelli sottoscritti.

La corsa alle vendite per realizzare i guadagni (il prezzo teorico ex diritto è di 1,54 euro) ha accentuato la discesa del titolo. Secondo gli esperti di Ig Markets, dopo che in meno di un'ottava, le azioni Mps hanno ceduto il 45% rispetto ai massimi di settimana scorsa, è possibile che i titoli possano proseguire la discesa verso l'area 1,3 euro.

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