
Chiusura in gran spolvero per il titolo del Monte dei Paschi che ieri in Piazza Affari ha messo a segno un balzo del 7% attestandosi a quota 7,39 euro. Lunedì sera la Bce ha espresso tramite una procedura scritta un primo parere favorevole all'Ops lanciata da Mps su Mediobanca. Il verdetto ratificato formalmente da parte del Consiglio direttivo (è sufficiente una non obiezione) dovrebbe arrivare nelle prossime ore e sembra essere senza condizioni. Dopo il semaforo verde, l'istituto senese invierà il prospetto informativo alla Consob, che avrà cinque giorni lavorativi per analizzarlo e rilasciare il nullaosta. A quel punto l'Ops su Piazzetta Cuccia potrebbe partire tra il 7 e il 14 luglio. Il periodo di adesione, invece, potrebbe oscillare tra le due e le cinque settimane.
I tempi stimati nell'assemblea di aprile dall'amministratore delegato del Monte, Luigi Lovaglio (in foto), quando è arrivato il via libera a grande maggioranza dei soci all'aumento di capitale al servizio dell'offerta, erano proprio per la fine di giugno inizi di luglio. Il management riuscirebbe così a tagliare il traguardo entro la prima o la seconda settimana di agosto, prima della semestrale di Rocca Salimbeni che sarà presentata il 5 agosto. Lovaglio ha indicato nel 66,67% del capitale di Mediobanca la soglia minima di adesione ma si tratta di una condizione rinunciabile anche se l'ad ha spiegato che senza almeno il 50% più un'azione non sarebbe possibile accelerare l'uso dei crediti fiscali di Siena (Dta) sugli utili generati da Piazzetta Cuccia.
Il banchiere si è detto sicuro che "l'Ops sarà di successo e riusciremo ad avere adesioni importanti", con "anche di più del 20%" del 54% del capitale di Mediobanca detenuto dagli investitori istituzionali e dal mercato che consegnerà le azioni, in aggiunta a grandi soci come Delfin e Caltagirone.
Sempre in Borsa ieri Mediobanca ha guadagnato il 4,2% a 19,94 euro, con il corrispettivo proposto che incorpora ancora uno sconto pari al 6% circa, segnale che il mercato comunque scommette su un rilancio. Rilancio sin qui escluso dai vertici di Mps anche se la posizione di capitale della banca (Cet1 al 19,6%) consente spazi di manovra.
L'istituto guidato da Alberto Nagel ha cercato di contrastare l'offensiva proponendo a fine aprile l'acquisto di Banca Generali, ma ha dovuto rimandare al 25 settembre l'assemblea dei soci inizialmente prevista per giugno. L'offerta del Monte dovrebbe chiudersi prima, rendendo così inutile per Piazzetta Cuccia la convocazione dei soci che devono esprimersi sull'Ops in quanto la banca è sotto passivity rule. Paletti che però cadranno se, appunto, entro il 25 settembre la scalata del Monte si sarà conclusa con successo. Ma a quel punto, se l'offerta dei senesi superasse il 51%, sarà inutile convocare i soci su un'operazione che non si farà mai.
Gli oltre tre mesi di tempo presi dal cda di Mediobanca con la ritirata strategica decisa a metà giugno per non perdere alla conta dei voti hanno quindi dato la possibilità all'offerta pubblica lanciata da Siena di fare in pieno il suo corso.