"No al canone in bolletta"

Renzi promette: "Così pagheremo meno". Associazioni sul piede di guerra, Vigilanza Rai scettica

"No al canone in bolletta"

"Oggi costa 113 euro, l’anno prossimo 100. Chi è onesto paga e paga meno. Credo che questo sia un fatto positivo". A quasi un anno dal primo annuncio - a novembre 2014 sembrava praticamente cosa fatta - Matteo Renzi torna a promettere di abbassare il canone Rai, a patto di farlo pagare a tutti attraverso la bolletta elettrica.

Ma a 10 mesi di distanza gli scogli per rendere effettiva l'ipotesi sono ben lontani dall'essere rimossi. Difficile infatti far cambiare idea all'Autorità per l’Energia che è scettica sulle modalità di introduzione del nuovo sistema di pagamento e teme una valanga di ricorsi da parte di chi sosterrà che avere l'allaccio alla rete elettrica non può equivalere ad avere un televisore in casa.

Come confermano le dichiaraizoni delle associazioni di categoria che sono già pronte a salire sulle barricate: "Chi ha detto che chi ha un'utenza elettrica debba per forza avere uno strumento atto a ricevere il servizio pubblico televisivo?", dice Luca Borgomeo, presidente dell'associazione di telespettatori cattolici Aiart che definisce "pura demagogia" la proposta, "La Rai dà un servizio? Bene, i cittadini però devono essere messi in condizioni di decidere se avvalersene o no. Noi abbiamo sempre detto che il canone Rai va incluso nella fiscalità generale, se si pensa che il servizio pubblico vada tutelato. Il canone in bolletta invece stabilisce un collegamento improprio".

"Resta un gran pasticcio, restiamo contrari", dice il presidente di Assoelettrica Chicco Testa, "In questo modo il consumatore non saprebbe più cosa sta pagando e noi non riusciremo più a fare il nostro mestiere. È un errore considerare che chi è titolare di un contratto elettrico possieda anche una tv e viceversa. E resta il problema degli uffici o degli esercizi commerciali: ci sono negozi che hanno la tv, altri che non ce l'hanno. Non accettiamo che la bolletta, che già ha un 50% di voci non connessi alla fornitura di energia, possa contenere altre cose. Così la bolletta diventa un vagone pieno di cianfrusaglie, che trasporta di tutto e il consumatore non sa più cosa paga".

"Il canone Rai in bolletta è un mostro giuridico", dice infine l'Istituto Bruno Leoni, "Agganciarla al servizio elettrico, la renderebbe un'imposta nascosta all'interno di una tariffa - dunque di una forma di prestazione patrimoniale diversa - che è il corrispettivo di un servizio che con la programmazione della Rai non c'entra nulla. Ciò renderebbe più difficile per il contribuente capire quale sia la somma pagata a titolo di canone Rai e quale pagata per il consumo di elettricità. Sappiamo che lo Statuto del contribuente è come se non ci fosse, ma il principio di trasparenza, che in quella legge dello Stato viene invocato, dovrebbe valere a prescindere dal fatto che i governi ne abbiano sempre fatto carta straccia. Inoltre, l'occultamento del canone e la difficoltà conseguente nell'isolarlo rispetto al resto della bolletta renderebbe definitiva la presunzione di possesso dell'apparecchio ricevente: tutti quelli che hanno la luce pagheranno il canone. Una platea diversa e più vasta di quanto hanno una tv. Spetterà al contribuente dimostrare il contrario, sempre che si rammenti che nel pagare la corrente elettrica finanzia anche la Rai".

Infine pure la Vigilanza Rai non si fida del premier: "Questo era un annuncio che Renzi aveva già fatto l'anno scorso, nello stesso periodo", ha detto il presidente Roberto Fico, "Solo che l'approssimazione e il modo superficiale con cui questo governo lavora, aveva fatto sì che non se ne facesse nulla perché il progetto non era realizzabile, non avendo fatto un minimo di simulazione.

Quindi siamo ancora alle parole, annunci su annunci su ogni settore - vedi le unioni civili - annunci che puntualmente non arrivano mai a qualcosa. Preferisco commentare azioni concrete, non parole, solo parole nient'altro che parole".

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