Ntv alla prova dell'aumento Parte la conta tra gli azionisti

Il cfo Tomassini conferma: «La società è al lavoro per un'iniezione di capitali» Si parla di almeno 100 milioni. Personale a rischio, oggi vertice con i sindacati

A Ntv serve un'iniezione di mezzi freschi. La società è al lavoro sull'aumento di capitale anche se è ancora troppo presto per dire quale sarà l'ammontare. A ufficializzare la messa in cantiere dell'operazione è il cfo della società, Fabio Tomassini, dopo che negli ultimi giorni si era parlato di una ricapitalizzazione nell'ordine dei 100 milioni con gli azionisti guidati da Luca Cordero di Montezemolo e Diego della Valle pronti a fare la loro parte.

«All'aumento di capitale ci stiamo lavorando, non c'è nulla da aggiungere rispetto a quanto è già stato scritto in questi giorni» afferma il cfo di Ntv, Fabio Tomassini, in occasione dell' Italian Infrastructuring Day organizzato da Borsa Italiana, senza tuttavia sbilanciarsi sull'importo. «Abbiamo iniziato adesso la discussione, ma non posso dare cifre», spiega. Le nuove risorse serviranno ad assicurare la sopravvivenza dei treni Italo, in rosso per 77,6 milioni a fronte di ricavi pari a 239,1 milioni nel 2013, appesantiti da 668 milioni di debiti. Il piano industriale è in via di riscrittura e verrà discusso dai soci nelle prossime settimane insieme alla ristrutturazione del debito dopo che le banche creditrici (la più esposta è Intesa, con quote minori a Bnl, Mps e Banco Popolare) hanno concesso una moratoria sino a fine anno. Alberto Bombassei, azionista al 5%, aveva fatto capire durante i lavori del Forum Ambrosetti di Cernobbio che c'era disponibilità dei soci a metter mano al portafoglio. Ma l'impegno andrà verificato. Nella compagine di Ntv sono presenti col 35% i fondatori Della Valle, Montezemolo e Gianni Punzo (con quote paritetiche), seguiti da Intesa Sanpaolo (20%), che aveva dato sostegno alla società durante la gestione di Corrado Passera, ma che ora considera la partecipazione tra quelle da dismettere,e le ferrovie francesi Sncf con un altro 20 per cento. Seguono poi Generali (15%), il patron della Brembo e, con una cifra analoga (5%), Isabella Seragnoli. Infine Giuseppe Sciarrone ha l'1,5%.

Parallelamente, è in corso la rinegoziazione delle tariffe: «Stiamo attendendo la risposta del regolatore», spiega il direttore finanziario di Ntv, evidenziando che poichè si tratta di «un business regolato, dove il regolatore è molto importante».

Ad ampliare le difficoltà della società, impegnata in una guerra dei prezzi con Trenitalia e che ha sempre lamentato la mancanza di vera concorrenza con le Fs (paga 120 milioni l'anno per l'accesso alla rete), è stato il decreto competitività del ministro dello Sviluppo, Federica Guidi che ha messo la parola fine alle tariffe agevolate per l'energia elettrica.

Sul fronte occupazionale, dove non si escludono ridimensionamenti, Ntv ha convocato per oggi alle 17 i sindacati per fare il punto sulla delicata situazione dell'azienda di trasporto ferroviario.

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