Nuova bordata della Bundesbank alla Bce: "Non deve oltrepassare il proprio mandato"

Ancora tensioni in Europa. La Bundesbank attacca Draghi. E la Germania preme sui tagli del governo spagnolo

Il braccio di ferro tra la Bundesbank e la Banca centrale europea continua. Uno scontro che rischia di creare una divisione profonda all'interno della Germania. Nei giorni scorsi l'impegno dei governi europei (in primis quello tedesco) a salvaguardare la moneta unica, le attestazioni di fiducia e di indipendenza ai vertici della Bce e le voci che danno l'istituto centrale prossima all’acquisto di bond governativi, sembrava aver convinto gli investitori. Le fibrillazioni, però, non mancano. La linea tedesca, infatti, non è compatta. Se da una parte la cancelliera Angela Merkel si è (finalmente) convinta a lasciar lavorare la Bce, la Bundesbank è tornata all'attacco. "La Banca centrale non deve oltrepassare il proprio mandato", ha detto il presidente della Bundesbank Jens Weidmann spiegando che i governi sovrastimano le possibilità dell’Eurotower.

Tornando all'attacco, Weidman ci ha tenuto a ricordare alla Bce che la Bundesbank resta "la maggiore e la più importante banca centrale dell’Eurosistema e abbiamo una voce più importante rispetto ad altre banche centrali dell’Eurosistema". Weidmann ha, quindi, spiegato che la Bundesbank "dovrà continuare a usare tutte le sue risorse, a tutti i livelli, per affermare le posizioni in cui crede e assicurare che l’unione monetaria rimanga un’unione improntata alla stabilità". Il banchiere centrale ha, infine, ricordato che è difficile immaginare un’unione politica in Europa nel futuro immediato. Immediato l'intervento del presidente del Consiglio Mario Monti che si è augurato che "tutti i componenti nel sistema europeo e delle banche centrali abbiano lo stesso rispetto per l’indipendenza della Bce che hanno i governi". Intanto, a Bruxelles e a Francoforte, continuano i contatti serrati per attuare, quanto prima, risoluzioni sottoscritte a giugno dai Paesi membri. Secondo l’agenzia Bloomberg, che cita alcune fonti vicine al dossier, la Germania avrebbe segnalato alla Spagna di essere pronta a dare via libera a un’azione della Bce per raffreddare gli spread. In cambio il ministro delle Finanze spagnolo Luis de Guindos si sarebbe impegnato a ulteriori tagli di bilancio.

Nel frattempo, in Grecia, i leader dei tre partiti che compongono il governo di coalizione stanno cercando di concordare ulteriori tagli di bilancio alla spesa pubblica pari a 1,5 miliardi di euro nel 2013 e nel 2014, come chiesto al governo di Atene dalla troika, per un totale di 11,5 miliardi. Tentativo che sembra aver creato le prime crepe all’interno dell’alleanza.

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