Dagli Stati Uniti le pressioni sui Paesi dell'area euro non si arrestano. Anzi, si fanno sempre più inistenti. Il presidente Usa, Barack Obama, sa bene che il rischio che si allarghi il contagio ad altri Stati del Vecchio Continente mina la stabilità dei mercati finanziari e al tempo stesso sfavorisce la crescita economica. Ieri sera il numero uno della Casa Bianca ha telefonato al presidente del Consiglio Mario Monti, che in questi giorni sta girando l'Europa per trovare la quadra sulle prossime mosse da adottare, per sollecitare un'azione più decisa contro la crisi economica. "Aiuti potrebbero essere necessari, forse in relazione alla lentezza con la quale i mercati comprendono gli sforzi compiuti e i risultati raggiunti", ha spiegato il Professore sottolineando che l’aiuto non sarà necessario per un "salvataggio" del Paese ma per allentare la morsa dello spread.
Nella telefonata di ieri sera con Monti, Obama ha ripetuto il proprio appoggio a "un’azione decisiva" per risolvere la crisi nell’Eurozona e salvare la moneta unica. Dando notizia del colloquio telefonico la Casa Bianca ha fatto sapere che "i due capi di governo hanno parlato degli ultimi sviluppi nell’Eurozona". La conversazione si inquadra nell’ambito dei contatti regolari di Obama con gli altri leader del Vecchio Continente per seguire lo stato dell’economia nell’Eurozona. Una sollecitazione che arriva, a stretto giro, dopo l’appello del presidente della Bce Mario Draghi che, nei giorni scorsi, aveva garantito la propria intenzione a fare tutto il possibile per salvare l’euro.
Nel frattempo continua il "tour" europeo di Monti. Oggi l'incontro in Filandia con i vertici istituzionali e gli investitori del Paese fra i più ostici "cani da guardia dell’austerity". Monti, che è arrivato a Helsinki a meno di 24 ore dal bilaterale a Parigi con il presidente francese Francois Hollande, lascerà la capitale finlandese domani pomeriggio per volare a Madrid e incontrare il premier spagnolo Mariano Rajoy che chiuderà la prima missione agostana in Europa del presidente del Consiglio. A Helsinki Monti ha spiegato chiaramente che bisogna puntare a "un intervento da parte dell’Efsf, dell’Esm e della Bce in varie combinazioni», in modo che i Paesi virtuosi possano eventualmente avere la possibilità di ricevere una boccata d’ossigeno". In questo momento, stando a quando continuano a ripetere sia il premier sia il governo, l'Italia non sembra aver bisogno di aiuti particolari. Secondo Monti, infatti, gli aiuti potrebbero essere necessari solo "in relazione alla lentezza con la quale i mercati comprendono gli sforzi compiuti e i risultati raggiunti". Secondo fonti vicine a Palazzo Chigi, la proposta di Monti punta all'attuazioned di uno scudo anti spread attraverso il fondo "salva Stati" (l’attuale Efsf e il futuro Esm) portata avanti nel vertice Ue di fine giugno.
L’uso del fondo sarebbe, dunque, giustificato quando un Paese paga un prezzo eccessivo in termini di tassi di interesse a causa del rischio percepito nell’area euro a patto che il Pese "sta rispettando gli impegni presi e intenda proseguire a farlo". In questo caso il fondo salva Stati diventerebbe una "boccata d’ossigeno" sul fronte dello spread.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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