Dopo diverse anticipazioni, comprese quelle del Giornale sul fatto che nell'ultimo cda di Rcs si era parlato della cessione dei «Libri» alla Mondadori, ieri è arrivata la conferma: su richiesta della Consob, Segrate ha confermato di «aver sottoposto a Rcs una manifestazione di interesse non vincolante relativa a una eventuale operazione di acquisizione dell'intera partecipazione detenuta in Rcs Libri, pari al 99,99% del capitale sociale». Mentre Rcs ha specificato che l'offerta è stata ricevuta dal cda, che «si è riservato ogni valutazione in merito». Le formule ufficiali confermano quindi la sostanza. Mentre da varie fonti finanziarie si è appreso che il prezzo dell'offerta sarebbe nella forchetta 120-150 milioni. Una valutazione comunque inferiore ai valori di libro di Rcs che sarebbero intorno ai 180 milioni.
In ogni caso, per l'ad di Rcs Pietro Scott Jovane si tratta di un punto a favore: non più tardi di giovedì scorso, nell'ultimo cda, l'idea di vendere i libri era stata respinta soprattutto per iniziativa di due consiglieri «attivisti» quali Piergaetano Marchetti, vicino al presidente di Intesa Giovanni Bazoli, e Luca Garavoglia, il patron della Campari considerato dalla parte del primo azionista, la Fiat. Una doppia opposizione che, in scadenza di mandato (l'intero cda scade ad aprile), poteva apparire come una «messa in mora» di Jovane, voluto e sostenuto fin lì proprio dalla Fiat. Ma il rilancio dell'operazione di ieri rimette l'ad in partita, come se in questi giorni Jovane sia riuscito a lavorare anche per modificare posizioni ed equilibri tra i grandi soci.
Non è forse un caso che proprio ieri il premier Matteo Renzi, a Mirafiori, si è detto «gasatissimo» dei progetti della Fiat; mentre un altro azionista di peso di Rcs quale il presidente della Pirelli Marco Tronchetti Provera, martedì a Ballarò , aveva lanciato allo stesso Renzi forti attestati di stima. Due elementi che, in chiave Rcs, sembrano fatti apposta per rafforzare la posizione di Jovane soprattutto per la nota e forte contrapposizione esistente tra l'ad di Rcs e il direttore uscente del Corriere della Sera , Ferruccio De Bortoli, apertamente anti-renziano, e sostenuto da Bazoli. Completa il quadro l'indiscrezione di fonti finanziarie che ad assistere Fininvest-Mondadori, nell'offerta ed eventuale trattativa con Rcs, sarà Unicredit, primo azionista di Mediobanca (a sua volta tra i grandi soci di Rcs), nonché importante creditrice della società. Il cui vicepresidente, Fabrizio Palenzona, si sta muovendo da tempo per nuovi equilibri tra i soci Rcs.
La prossima riunione del cda di Rcs è in agenda per l'11 marzo, con l'approvazione del bilancio 2014.
I consiglieri però, secondo fonti finanziarie, potrebbero essere convocati prima di quella data qualora arrivasse l'offerta vincolante della Mondadori. Intanto il titolo Rcs continua a galoppare: ieri è cresciuto del 2,28%, portando al 40% la performance dell'ultimo mese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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