Economia

Ora Iliad prova a dribblare la «supertassa» del governo

Niel va da Calenda e chiede uno sconto sul costo delle frequenze deciso in Finanziaria. In gioco 300 milioni

Cinzia Meoni

Trattative in corso a Roma tra Xavier Niel, numero uno del colosso di telecomunicazioni francese Iliad e il ministro per lo Sviluppo Economico Carlo Calenda. I due si sarebbero incontrati lunedì scorso, secondo quanto riferiscono indiscrezioni vicine alla partita, per preparare lo sbarco nel BelPaese della società d'Oltralpe e, soprattutto, per trattare sul primo assegno che Niel dovrà staccare per operare in Italia. Dal primo gennaio, con l'entrata in vigore del matrimonio tra Wind e 3 Italia, Iliad diverrà il quarto operatore della Penisola grazie all'acquisizione, per 450 milioni (con un pagamento dilazionato tra il 2017 e il 2019), di infrastrutture e frequenze messe in vendita proprio dai due operatori tlc per ottenere il via libera alle nozze da parte delle autorità Antitrust. Secondo i conti iniziali di Niel, gli investimenti complessivi in Italia avrebbero dovuto attestarsi a 1,5 miliardi. Ma Roma ha chiesto un ulteriore e inatteso sforzo alle società tlc, Iliad compresa. E il conto potrebbe salire.

La Finanziaria 2017, secondo quanto finora emerso, prevede infatti un rinnovo anticipato con pagamento forfettario dei diritti d'uso delle frequenze a 900 e 1800 mhz (quelle utilizzate per tecnologie Gsm e 3G Umts) in scadenza il 30 giugno 2018. Niente asta quindi, ma diritti decennali posticipati al 31 dicembre 2029, in attesa che entro il 2020 si decida per l'assegnazione delle frequenze a 700 mhz. L'operazione permetterà al governo di incassare 1,8 miliardi, ma a Iliad costerà 300 milioni aggiuntivi, meno di quanto previsto per Telecom Italia e Vodafone (550 milioni a testa) o per il nuovo polo tlc nato dalla fusione tra Wind e 3 Italia (350 milioni). Si tratta comunque di una cifra importante e non preventivata che potrebbe frenare lo sviluppo di Iliad in Italia nel corso del primo anno di attività. Anche per questo Niel potrebbe chiedere, in questi incontri al ministero, uno slittamento dei termini di pagamento. Proprio l'interesse di Iliad a entrare nel mercato italiano, d'altro canto, ha spianato la strada al matrimonio tra 3 Italia e Wind, su cui l'1 di settembre è arrivato di via libera ufficiale dell'Antitrust europeo. Nel corso degli ultimi mesi poi Niel ha predisposto le basi operative, costituendo a Roma Iliad Holding spa e la controllata Iliad Italia spa e nominando a capo di entrambe Cyril Poidatz, membro del consiglio di amministrazione della casa madre francese.

Iliad si propone di conquistare il mercato Italiano, un piatto da 30 miliardi circa (di cui 13 nella telefonia mobile), con lo stesso modello utilizzato in Francia e che ha fatto del brand «Free Mobile», un punto di riferimento nelle offerte low cost d'Oltralpe (oggi il gruppo conta su 12,38 milioni di utenti, di cui 5,3 milioni con connessioni 4G). L'obiettivo è quello di conquistare utenti con abbonamenti vantaggiosi, spingendo soprattutto sulle offerte 4G, una tecnologia che non ha ancora pienamente penetrato il mercato.

Il target di Niel è quello di raggiungere quanto prima il pareggio con meno del 10% della quota di mercato.

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