Paracadute del governo per Carige

Approvato un decreto per la garanzia pubblica sui bond. Si apre allo schema Mps

Paracadute del governo per Carige

Il governo scende ufficialmente in campo su Carige. Alle 21.30 di ieri si è riunito un Consiglio dei ministri «lampo» durato solo dieci minuti. Poi, la nota del premier Giuseppe Conte: «Il governo approvato un decreto legge che interviene a offrire le più ampie garanzie di tutela dei diritti e degli interessi dei risparmiatori della banca Carige, in modo da consentire all'amministrazione straordinaria di perseguire in piena sicurezza il processo di consolidamento patrimoniale e di rilancio delle attività dell'impresa bancaria». Una delle misure consiste nella possibilità per Carige «di accedere a forme di sostegno pubblico della liquidità che consistono nella concessione da parte del Mef della garanzia dello Stato su passività di nuova emissione ovvero su finanziamenti erogati discrezionalmente dalla Banca d'Italia». Il provvedimento, viene sottolineato da Palazzo Chigi, verrà adottato «in stretto raccordo con le Istituzioni Comunitarie» e «tali garanzie saranno concesse nel pieno rispetto della normativa in materia di aiuti di Stato».

«Le banche italiane pagano il prezzo di un sistema di vigilanza della Bce che va dotato di strumenti rafforzati di controllo e di intervento. Saremo sempre dalla parte dei risparmiatori e dei correntisti, sempre», ha commentato Il vicepremier Luigi Di Maio. Il quale è però costretto a sperare che il piano di Francoforte per Carige funzioni. Evitando così al governo di dover gestire un bail in a carico dei piccoli risparmiatori alla vigilia delle elezioni europee.

Nel comunicato diffuso ieri sera, si legge anche che «in considerazione degli esiti del recente esercizio di stress cui la banca è stata sottoposta, viene prevista la possibilità per Carige di accedere - attraverso una richiesta specifica - a una ricapitalizzazione pubblica a scopo precauzionale, volta a preservare il rispetto di tutti gli indici di patrimonializzazione anche in scenari ipotetici di particolare severità e altamente improbabili (i cosiddetti scenari avversi dello stress test)». Questo intervento (lo stesso usata nel caso del Monte dei Paschi) previsto dal decreto è però da considerarsi «un'ipotesi residuale e non attuale» .

La convocazione del Cdm è stata decisa dopo il primo round di incontri istituzionali tenuti ieri a Roma dai tre commissari straordinari di Carige - Fabio Innocenzi, Pietro Modiano e Raffaele Lener - che hanno visto in mattinata il ministro del Tesoro, Giovanni Tria, e nel pomeriggio i vertici del Fondo Interbancario dei Depositi. Sul tavolo del faccia a faccia con Tria, un'informativa sull'evolvere degli eventi alla luce del possibile intervento della Sga. Nel decreto di ieri non è però citato esplicitamente il coinvolgimento della società del Tesoro che ha già rilevato i crediti deteriorati delle banche venete. E che potrebbe acquistare una parte dello stock dei 2,8 miliardi (tra sofferenze e incagli) dell'istituto genovese.

I commissari ieri a Roma hanno incontrato anche i vertici del Fondo Interbancario: lo Schema Volontario del Fitd, ovvero le banche sane del sistema, ha sottoscritto

l'obbligazione ibrida da 320 milioni che ha permesso di adeguare il livello di capitale dopo che il principale azionista, la famiglia Malacalza, ha fatto mancare il suo sostegno per varare un aumento di capitale da 400 milioni.

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