«Obbligatorio esplorare questa opportunità strategica significativa». Per la prima volta l'ad di Telecom Italia, Marco Patuano, esce allo scoperto parlando di Oi, il quarto operatore di telefonia mobile brasiliana che potrebbe essere il partner ideale per la controllata Tim Brasil. Per Patuano, un accordo con Oi sarebbe anche una specie di rivincita sulla vicenda Gvt, l'operatore a banda larga acquisito da Telefonica, ma a lungo corteggiato da Telecom senza però troppa convinzione. Patuano non ha nemmeno escluso un'eventuale cessione della controllata brasiliana, precisando però che il prezzo dovrà essere congruo e, inoltre, il compratore dovrà assumersi anche tutti i rischi di esecuzione dell'operazione. Insomma, la vicenda Argentina, con la vendita della controllata ferma a causa della mancanza del via libera dell'Antitrust, non si deve ripetere.
L'ex monopolista, che ieri ha reso noto i conti dei primi 9 mesi, che vedono il fatturato ancora in calo sul mercato domestico, ma meno del previsto nel terzo trimestre, è comunque alla ricerca di nuove strade per rilanciare il business. Oltre al Brasile, dove gli utili sono cresciuti nei nove mesi del 10%, anche in Italia dove Patuano scommette sulla fibra ottica e sulla banda ultralarga mobile. Nel nostro Paese, Tim ha già lanciato in 60 città la sua rete Lte Advanced. Quanto alla fibra ottica per la telefonia «fissa», Patuano per vendere il collegamento a nuovi abbonati, spera in sinergie e accordi con i produttori di contenuti. Da un lato c'è Sky, con cui sta studiando un decoder per Internet e tv, dall'altro c'è Mediaset con cui le trattative continuano con tanto di incontri tra Patuano e il vicepresidente Pier Silvio Berlusconi. «La strategia video sarà cruciale, ma bisognerà scegliere la piattaforma tecnologica - ha detto Patuano - il tradizionale Iptv non ha futuro: si andrà verso tecnologie ibride». Si tratterà, dunque, di un incrocio tra la pura piattaforma tv «over the top», tipo Netflix per intenderci, e la precedente Iptv, come quella offerta attualmente da Telecom. Per quest'ultima, Patuano ha specificato che da inizio anno Telecom ha già speso, per i contenuti, circa 30 milioni, e nell'intero 2014 ne spenderà almeno 40.
Quanto ai conti, che il cda di Telecom ha esaminato giovedi ma sono stati resi noti ieri prima dell'apertura della Borsa, Telecom intravede segnali di miglioramento. «Sul mercato domestico - ha spiegato Patuano - abbiamo superato la stagione della «guerra dei prezzi» tra gestori».
Telecom ha chiuso i primi nove mesi 2014 con un utile di 985 milioni di euro, contro la perdita di 902 milioni accusata nello stesso periodo dello scorso anno che scontava la svalutazione dell'avviamento. I ricavi sono scesi del 9,1% a 15,972 miliardi, rispetto ai 17,564 miliardi fatturati tra gennaio e settembre del 2013. Il giro d'affari in Italia, nel terzo trimestre, ha mostrato una flessione del 5%, in recupero sia rispetto a quanto osservato nei periodi precedenti, dove il calo era intorno all'8,3%, sia rispetto all'intero esercizio 2013 (-9,5%). In miglioramento il debito, che cala a 26,5 miliardi. Telecom, infine, è pronta a vendere le torri in Brasile e anche a investire.
«Stiamo investendo fortemente sia in Italia sia in Brasile per sviluppare l'ultrabroadband fisso e mobile in un'ottica di compatibilità finanziaria - ha aggiunto il presidente Giuseppe Recchi -: in Italia, con circa 3 miliardi l'anno, siamo la prima società per investimenti e stiamo portando avanti un piano di copertura ultrabroadband che ha già raggiunto 100 città con la fibra e oltre 2.500 Comuni con la telefonia mobile Lte». Il titolo, ormai da giorni in altalena, è ieri sceso dell'1,54%.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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