I lapilli di Pompeo

Il petrolio tra Venezia e Capri

Condivido quanto detto di recente da Flavio Briatore a proposito delle carenze strutturali legate al turismo in Italia

Il petrolio tra Venezia e Capri

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Il petrolio tra Venezia e Capri

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Condivido quanto detto di recente da Flavio Briatore a proposito delle carenze strutturali legate al turismo in Italia. Nel giudizio, non nei termini utilizzati. Già cinquant'anni fa scrivevo che il turismo è il petrolio del nostro Paese ma che drammaticamente difettiamo di raffinerie: non basta la materia prima, serve investire sulla lavorazione. Per affermare una leadership, che dovremmo avere di default visto l'impareggiabile patrimonio di bellezza di cui l'Italia dispone.

Briatore lamenta drammatici ritardi: alberghi fatiscenti, burocrazia che tutto blocca, il metodo indisponente di tendere a «fregare» il turista, i taxi che, quando e dove servono, non ci sono. I nostri gestori di alberghi, certamente capaci, ma non aiutati se ne vanno, e importanti catene alberghiere passano a grandi gruppi internazionali, ma il problema del deficit strutturale permane. Non mi risulta che il settore sia sostenuto con contributi mirati. Eppure i turisti non riescono a trovare l'equivalente nel mondo. Venezia, Capri, Firenze, Roma, la Sicilia e la Sardegna e si potrebbe proseguire li abbiamo solo noi. Per questo sono intollerabili ritardi e maleducazione. La massima che il cliente ha sempre ragione dovrebbe essere il mantra per chi esercita nel settore.

Mi torna sempre in mente quanto mi disse una volta Michele Ferrero, quello che ha portato sulle tavole di tutto il mondo la Nutella: «Dottore l'unico che mi può licenziare è il cliente». Dunque: investimenti, educazione, cultura del lavoro. Così funzionano le raffinerie. Così si accoglie e ringrazia il turista che arriva in Italia. Con un nota bene. Fondamentale. L'incontro con la grande bellezza dell'Italia non deve essere un privilegio riservato a pochi. Un sistema virtuoso è quello che riesce ad assicurare l'esperienza del bello a tutti.

E soprattutto ai giovani che oggi più che mai hanno bisogno di vivere il lusso di conoscere le magnificenze italiche in spirito di educazione e civiltà.

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