Piazza Affari evita il crollo grazie alla coppia Usa-Bce

Enria (Eba) gela il listino: «Chi ha passato gli stress test non si senta al sicuro» Poi il recupero: +3,5% il Pil americano; da novembre l'Eurotower compra Abs

Meno male che c'è l'America che fa correre il Pil nel terzo trimestre del 3,5%, stracciando le stime degli analisti. E meno male che la Bce, con perfetto tempismo, scodella l'annuncio di voler iniziare in novembre lo shopping di Abs, i prestiti cartolarizzati delle banche. Altrimenti, saremmo qui a raccontare di un'altra giornata nera a Piazza Affari. Non inganni l'anonimo rialzo finale dello 0,19%: ieri, per buona parte della seduta, la Borsa ha visto di nuovo le streghe, fino a scivolare di oltre il 2% sotto l'effetto stordente dell'ennesimo ciclone che sembrava investire i titoli delle banche, in particolare Mps (-17%) e Carige (-10%). Motivo? Le orecchie ipersensibili dei mercati hanno subito percepito come poco rassicuranti le parole pronunciate da Andrea Enria, numero uno dell'Eba (l'Autorità bancaria europea), secondo cui «le banche non devono sentirsi troppo sicure dopo gli stress test. Anche quelle che li hanno superati».

Un paio di frasi appena, benché sufficienti ad aprire le cataratte delle vendite e a peggiorare un mood già tendente al depresso dalla decisione presa mercoledì dalla Federal Reserve di chiudere l'era degli aiuti economici.

Enria deve essersi subito reso conto di aver toccato un nervo scoperto. Così ha provato a indorare la pillola: se gli esami sotto sforzo, ha precisato, hanno contribuito a dissipare le incertezze sulla valutazione degli attivi, le banche hanno fatto la loro parte, con «sforzi significativi» per rafforzare la struttura patrimoniale. Un'attribuzione di merito che non lo ha però messo al riparo dall'attacco del presidente dell'Acri, Giuseppe Guzzetti: «Mi hanno stupito questi due italiani che si sono difesi, Angeloni (membro del comitato di vigilanza Bce sulle banche, ndr ) ed Enria, sulla omogeneità dell'esercizio sulle banche. Mi hanno ricordato il detto excusatio non petita ...». Guzzetti, al contrario, è convinto che gli stress test siano stati creati a immagine e somiglianza delle banche tedesche. «Sarebbe stato meglio - spiega - tenere fermi i criteri di Basilea 3 invece di annacquare qualche criterio e favorire qualche banca tedesca che altrimenti, non sarebbe finita in testa alle classifiche». Mentre Guzzetti sferrava l'attacco, la situazione a Piazza Affari ha cominciato a migliorare. Merito della performance dell'economia Usa tra luglio e settembre, grazie al solido apporto dei consumi (+1,8%), al balzo dell'export (+11%) e dalle 248mila nuove assunzioni di settembre. La Casa Bianca ha ricordato che «c'è ancora molto da fare», ma il +3,5% del terzo trimestre sembra garantire slancio sufficiente per spingere del 3% l'economia nel 2014 e ha mitigato le preoccupazioni legate alla conclusione del tapering.

Ma il recupero del mercato, che ha reso meno dolorosi i ribassi di Mps (-7% in chiusura) e Carige (-10%) e permesso alle altre banche di attestarsi attorno alla parità, è

stato reso possibile anche dalla decisione di Mario Draghi sull'acquisto di Abs. Una mossa anti-deflazione che dovrebbe permettere agli istituti di alleggerire i bilanci e offrire alle aziende un'alternativa ai prestiti bancari.

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