Pirelli, Tronchetti arruola due nuovi soci

Il futuro della Bicocca: Rottapharm e Diaz Pallavicini rilevano il 28% di Mtp per 40 milioni. Si riapre la partita Camfin

Pirelli, Tronchetti arruola due nuovi soci

Due nuovi soci per Marco Tronchetti Provera. A sorpresa (ma non troppo) il presidente di Pirelli ha trovato due partner che entreranno in cima alla catena di controllo della Bicocca, l'accomandita Mtp che per l'occasione si trasformerà in spa, acquisendone il 28% per 40 milioni di euro.

In particolare, il 25% va a Rottapharm Madaus, multinazionale farmaceutica della famiglia Rovati, e il 3% a Sigieri Diaz della Vittoria Pallavicini, capo del fondo Gwm (acronimo di Global Wealth Management). Ufficialmente l'accordo apre a Tronchetti Provera e alla sua famiglia (che tramite Mgpm controlla Mtp) nuove possibilità di business e ne rafforza altre. Come ha dichiarato Luca Rovati, vicepresidente di Rottapharm, «l'intesa ci offrirà forti possibilità di accesso al mercato delle materie prime». Anche perché l'intesa siglata ieri coinvolge anche Donizetti Trading, una controllata di Mtp che ha stretto una joint venture in Cina per il trading sulla gomma naturale.

L'accordo reso noto, però, di fatto materializza l'ingresso di nuovi investitori nella catena di controllo Pirelli che il Giornale ha anticipato lo scorso 28 novembre, sottolineando come Tronchetti Provera stesse ricercando partner che lo affiancassero sia nelle trattative con i fondi Investindustrial e Clessidra nel riassetto di Gpi e Camfin, sia nella partita aperta dallo scontro con i Malacalza. Certo, i due soci sono entrati ai piani alti, ma i 40 milioni di introito sono equivalenti al debito finanziario di Gpi (controllata al 57,5% da Mtp Partecipazioni spa, veicolo creato di recente), scaduto a novembre e rifinanziato da Intesa Sanpaolo, ma in attesa di essere azzerato tramite un aumento di capitale. Ed è proprio da questo livello della catena che avrebbero dovuto iniziare i cambiamenti. In Gpi, infatti, sia Mtp sia i Malacalza hanno disdetto il patto parasociale che li legava. Alla famiglia genovese è stato negato il recesso (con contestuale liquidazione del 13% di Camfin detenuto indirettamente). Spiazzati Clessidra e Investindustrial (avvertiti poco prima dell'annuncio)che, invece, dovrebbero entrare versando 40 milioni e partecipando a un riassetto riguardante Gpi e Camfin. L'esclusiva è scaduta sabato scorso, ma i negoziati proseguono comunque. Andrea Bonomi e Claudio Sposito si sono incontrati ieri sera per fare il punto.

Auspice Unicredit, invece, è stato riattivato il dialogo tra Vittorio Malacalza e Marco Tronchetti Provera dopo le feroci polemiche sull'aumento di capitale negato in Camfin e dopo la decisione di emettere un bond convertibile a cui è legato il 5% fuori patto di Camfin in Pirelli. Le posizioni non si sono modificate, ma si respira comunque una minore ostilità reciproca. Minore ostilità che non allontana lo spettro del contenzioso legale, qualora gli imprenditori liguri decidessero di proseguire sulla loro strada.
Allo stato dell'arte, però, resta la necessità di risolvere la controversia.

La soluzione, salvo colpi di scena, come l'estensione della partnership al «piano inferiore», attualmente passa per una riduzione della «presa» di Tronchetti Provera su Pirelli attorno al 6 per cento. Come detto, Clessidra e Investindustrial non si sono defilati, anche se l'apertura di più tavoli di trattativa rende la situazione molto fluida.

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